Il Tar del Lazio ha confermato la sospensione del decreto del ministero della Salute che classifica il cannabidiolo (Cbd) “da ingerire” come sostanza stupefacente. Grazie a questa decisione, i prodotti orali contenenti cannabis light possono essere venduti non solo in farmacia, ma anche nei canapa shop.
La decisione del Tribunale amministrativo era stata presa il 5 ottobre scorso, accogliendo l’istanza di sospensiva presentata da diverse associazioni del settore. I giudici hanno sostenuto che non ci sono motivazioni sufficienti per considerare il cannabidiolo pericoloso in termini di dipendenza fisica o psicologica, e hanno inoltre evidenziato dei vizi di carenza istruttoria e di vizio di motivazione nel decreto del ministero della Salute.
Se il decreto fosse entrato in vigore, avrebbe comportato notevoli conseguenze economiche e organizzative per il settore della canapa industriale. Gli imprenditori del settore sono pertanto entusiasti della conferma della sospensione, in quanto il decreto avrebbe limitato la vendita dei prodotti di Cbd al solo circuito farmaceutico.
Gli attori del settore sperano ora nell’annullamento definitivo del decreto, poiché ritengono che manchi di basi scientifiche per considerare il Cbd una sostanza pericolosa e drogante. Si chiede pertanto una regolamentazione chiara che tuteli i consumatori e permetta lo sviluppo del settore, stabilendo prezzi equi.
La questione sarà nuovamente affrontata il 16 gennaio 2024, quando il Tar esaminerà il merito della questione. Nel frattempo, i consumatori potranno continuare ad acquistare i prodotti di Cbd nei canapa shop, offrendo un’opportunità importante per il settore della canapa industriale in Italia.
Con questa decisone, sembra che si stia aprendo un nuovo capitolo per il mercato del cannabidiolo in Italia, con maggiori possibilità di sviluppo e una regolamentazione più equa. Resta da vedere come evolverà la situazione, ma gli imprenditori del settore sono pronti a cogliere al volo le opportunità che questa decisione potrebbe offrire.