La Banca Etica ha recentemente diffuso un documento critico nei confronti della tassa sugli extraprofitti delle banche contenuta nel decreto omnibus. Secondo l’istituto, questa tassa potrebbe avere effetti negativi sulla giustizia sociale invece di favorirla.
La Banca Etica sostiene che calcolare la tassa sull’incremento del margine di interesse ridurrebbe il finanziamento delle attività di intermediazione ed erogazione del credito. Questo, secondo l’istituto, potrebbe portare a una stretta creditizia dannosa per l’economia italiana.
Invece di questa imposta, la Banca Etica suggerisce di colpire le transazioni finanziarie con una tassa minima al fine di scoraggiare la speculazione finanziaria e generare entrate per politiche di giustizia sociale e di lotta ai cambiamenti climatici.
Ma non solo la Banca Etica critica questa imposta, anche l’agenzia di rating Moody’s ha condiviso le proprie critiche. Secondo l’agenzia, questa nuova imposta ridurrà sensibilmente il reddito netto delle principali banche italiane.
Un’altra criticità evidenziata da Moody’s riguarda il regime italiano della tassa, che si applica a tutte le banche, a differenza di altri paesi come la Spagna, dove questa imposta è applicata solo a quelle con un reddito imponibile superiore a 800 milioni di euro nel 2019 o sottoposte alla vigilanza della Banca Centrale Europea.
Queste critiche sollevate da Banca Etica e Moody’s pongono l’accento sulla necessità di riconsiderare questa tassa sugli extraprofitti delle banche in modo da evitare possibili effetti negativi sull’economia italiana e di assicurare una maggiore equità sociale.