ROMA (Reuters) – L’Italia ha registrato una crescita economica costante del 3,7% lo scorso anno, secondo quanto riportato mercoledì dall’ufficio nazionale di statistica italiano, ma il deficit di bilancio ha superato di gran lunga le proiezioni ufficiali a causa del costo degli incentivi fiscali per gli edifici verdi.
La crescita è rallentata dal 7,0% (rivisto al rialzo dal 6,7%) nel 2021, ma è stata in linea con le ultime previsioni del governo, con la terza economia dell’eurozona che ha resistito meglio del previsto nei primi tre trimestri.
“I consumi privati, gli investimenti fissi e le esportazioni hanno dato un contributo significativo alla crescita sostenibile del PIL”, ha affermato Loredana Federico, capo economista italiano di UniCredit.
L’ISTAT ha affermato che il settore delle costruzioni e diversi settori dei servizi hanno contribuito in misura crescente alla crescita economica, mentre il settore agricolo è in declino.
Il quadro fiscale è stato meno positivo, con il deficit di bilancio che ha superato l’obiettivo di Roma nel 2022 a causa di una recente sentenza dell’agenzia statistica dell’Unione europea Eurostat sulla modalità di classificazione delle agevolazioni fiscali nei conti dello Stato.
Ultimi aggiornamenti
Visualizza altre 2 storie
Anche il disavanzo degli ultimi due anni è stato corretto al rialzo.
Il fiscal gap è stato riportato lo scorso anno all’8,0% del PIL, rispetto al target ufficiale del 5,6% fissato a novembre. I disavanzi sono stati rivisti nel 2021 e nel 2020, rispettivamente, al 9,0% dal 7,2% e al 9,7% dal 9,5%.
Il governo italiano si aspetta che la sentenza Eurostat abbia un impatto minore sul suo deficit nel 2023, ha detto martedì un funzionario del Tesoro, dopo che Roma ha bloccato la vendita di crediti d’imposta derivanti da lavori di miglioramento domestico e di “ristrutturazione”.
“L’impatto sul rapporto deficit/PIL 2021-2022 era atteso, dato il cambiamento sistemico introdotto da Eurostat, ma non si è riflesso nella dinamica del debito che ha confermato una tendenza al ribasso in miglioramento a meno del 145% del Pil lo scorso anno”, ha aggiunto. Federico. .
L’istituto ha affermato che il debito pubblico – relativamente il più alto nella zona euro dopo la Grecia – è sceso al 144,7% del PIL nel 2022 contro un obiettivo del governo del 145,7%.
Il livello del 2022 è in calo rispetto al 149,8% corretto al ribasso nel 2021, con il calo aiutato dalla forte inflazione, che fa aumentare il PIL e quindi abbassa il rapporto debito/PIL.
Guardando al futuro, l’Italia prevede una crescita economica di circa l’1% quest’anno, in aumento rispetto all’obiettivo dello 0,6% fissato a novembre, secondo il funzionario del Tesoro.
Nel quarto trimestre il prodotto interno lordo si è contratto dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, secondo una lettura preliminare diffusa dall’Istat a fine gennaio.
Montaggio di Alex Richardson, Kirsten Donovan
I nostri standard: Principi di fiducia di Thomson Reuters.