La regione italiana rifiuta le “stupide” linee guida del vaccino Dragee

Dallo staff Reuters

ROMA (Reuters) – Il capo della regione Campania, nel sud Italia, ha detto lunedì che ignorerà un ordine del governo per dare priorità alla vaccinazione per gli anziani e si concentrerà invece sui lavoratori per proteggere l’economia locale.

Il governo centrale si è spesso scontrato con potenti capi di stato nelle 20 regioni italiane sulla politica COVID-19, con una divisione del potere poco chiara che ostacola gli sforzi per accelerare l’introduzione del vaccino e proteggere i più vulnerabili.

L’Italia ha effettuato il primo scatto sul 66% degli over 80, in linea con la media dell’Unione Europea, ma solo il 17% di quelli tra i 70 ei 79 anni, in ritardo rispetto ai suoi principali partner, e ha denunciato circa 400 decessi al giorno nelle ultime settimane.

Venerdì, il commissario straordinario del COVID-19 Francesco Vigliolo ha ordinato alle regioni di dare la priorità a chi ha più di 80 anni, più di 70 anni e con gravi problemi di salute e di evitare che i giovani si mettano in coda.

L’ordine è arrivato sulla scia di una chiamata entusiastica del primo ministro Mario Draghi, che ha chiesto alle regioni di “smettere di vaccinare le persone sotto i 60 anni” e ha affermato che il tasso di vaccinazione degli anziani diventerà un punto di riferimento per l’eliminazione delle restrizioni COVID.

Vincenzo di Luca, presidente della Campania su Napoli, la terza regione più popolosa d’Italia, lunedì ha parlato a Vigliolo e poi ha subito respinto l’ordine.

“Una volta che avremo finito gli anni Ottanta e le persone vulnerabili, non intendiamo andare avanti in base ai gruppi di età”, ha detto ai giornalisti, affermando che le norme spazzerebbero via l’economia.

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De Luca ha detto: “Il rigore è una cosa, la stupidità è un’altra”.

L’Italia ha visto quasi 114.000 morti per COVID-19, il settimo bilancio più alto al mondo. Circa l’86% delle vittime ha più di 70 anni e la mancata protezione ha suscitato forti critiche.

Vigliolo, un generale dell’esercito che è stato uno dei primi incarichi di Draghi dopo l’insediamento, ha chiesto a De Luca di ripensarci, ma non ha suggerito alcuna punizione se avesse rifiutato.

“La campagna di vaccinazione deve continuare in maniera uniforme a livello nazionale, senza eccezioni ai principi che la governano”, ha detto in un comunicato.

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