Duplice attentato a Kerman: 89 morti e 280 feriti, annunciati arresti
Il bilancio del duplice attentato terroristico compiuto a Kerman, in Iran, è salito a quota 89 morti e circa 280 feriti, secondo quanto riportato dall’emittente Press TV. Questo tragico evento ha scosso il Paese, portando in prima pagina una drammatica situazione.
Il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ha dichiarato di aver arrestato “alcuni agenti” ritenuti collegati all’attacco terroristico. Questa notizia ha suscitato una reazione di sostegno e speranza nella popolazione, che desidera giustizia per i colpevoli.
Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha preso la parola per dichiarare che le forze armate del Paese sono pronte a reagire all’attacco e che spetterà a loro determinare il momento e il luogo appropriati. Raisi ha anche criticato Israele, definendolo “incapace di affrontare la nazione palestinese”, ribadendo così la posizione dell’Iran sulla questione del conflitto nella regione.
Raisi ha inoltre sottolineato che il piano americano di formare “un altro Israele” in Medio Oriente è fallito grazie al lavoro del defunto generale Qassem Soleimani. Un punto di vista che ha trovato eco nella popolazione iraniana, sempre più stanca delle interferenze esterne nella regione.
Il comandante dei Guardiani della Rivoluzione, generale Hossein Salami, ha invece espresso la sua determinazione a vendicare il sangue dei martiri dell’attentato di Kerman. Salami ha attaccato Stati Uniti ed Israele, vedendoli come i principali responsabili dell’instabilità nella regione e promettendo ritorsioni.
Anche Papa Francesco ha espresso profonda tristezza per le vittime delle esplosioni a Kerman, inviando le sue preghiere per i morti e per le loro famiglie. Il pontefice ha così dimostrato la sua vicinanza al popolo iraniano in un momento così difficile, ribadendo l’importanza di lavorare per la pace e una maggiore comprensione tra i popoli.
Le autorità iraniane stanno ancora investigando sull’attentato e cercando di individuare i responsabili. Nel frattempo, la popolazione si sta unendo in un clima di solidarietà e determinazione, rifiutando di piegarsi alla violenza e sperando in un futuro migliore per il loro Paese. Il mondo resta in attesa di ulteriori sviluppi su questo terribile evento.