Energia fossile, il tradimento italiano: due anni fa la firma sullo stop ai finanziamenti pubblici, nei primi 6 mesi del 2023 secondi al mondo (dopo gli USA) con 1,2 miliardi spesi – Buzznews

L’Italia viola l’accordo di Glasgow sulla fine dei finanziamenti pubblici per progetti fossili

Roma – È passato più di un anno dalla firma della dichiarazione di Glasgow sulla fine dei finanziamenti pubblici internazionali per progetti di estrazione di carbone, petrolio e gas entro il 31 dicembre 2022. Tuttavia, l’Italia, pur avendo sottoscritto l’accordo, sembra aver disatteso la promessa. Secondo i dati recenti, infatti, l’Italia ha finanziato progetti fossili per oltre 1,2 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2023.

Tra i paesi che hanno disatteso l’accordo, l’Italia si piazza al secondo posto, dietro solo agli Stati Uniti. I finanziamenti pubblici italiani sono avvenuti attraverso crediti all’esportazione e agenzie nazionali di sviluppo, con progetti finanziati in diverse parti del mondo.

Le organizzazioni della società civile sono inasprite da questa violazione e chiedono al governo italiano di interrompere immediatamente i finanziamenti pubblici internazionali per progetti fossili. Secondo loro, l’Italia è il primo finanziatore pubblico di combustibili fossili in Europa e il sesto a livello globale.

La maggior parte dei progetti finanziati si trovano in paesi africani come l’Indonesia, il Perù, l’Uzbekistan, il Brasile, il Mozambico, la Turchia e il Vietnam. L’Italia ha destinato prestiti per progetti di petrolio e gas in Africa ammontanti a 1,66 miliardi di euro attraverso Cassa depositi e prestiti.

La società civile africana si è unita alla richiesta di interrompere i finanziamenti alle fonti fossili e denuncia la proliferazione di progetti di estrazione di petrolio e gas come un ostacolo alla transizione energetica del continente.

Anche i capi di governo africani hanno sottolineato l’importanza di interrompere i finanziamenti per le fonti fossili. Inoltre, hanno sollevato la necessità di creare una nuova infrastruttura finanziaria che tenga conto della ristrutturazione del debito contratto per ospitare progetti fossili.

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Nonostante la firma della dichiarazione di Glasgow, l’Italia non sembra aver rispettato l’impegno preso. Le organizzazioni della società civile e i leader africani chiedono una rapida azione da parte del governo italiano per porre fine a questi finanziamenti e supportare la transizione verso un’energia pulita e sostenibile.

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