Carlo Ratti Asociatti e Italo Rotta sperimentano l’economia circolare all’Expo 2020 Dubai Italian Pavilion
CRA-Carlo Ratti Associati e Palazzo uffici Italo Rota, insieme a Matteo Gatto e F&M Ingegneria Il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai è stato progettato con un focus sull’architettura riconfigurabile e circolare. Gli ingegneri hanno utilizzato buccia d’arancia, caffè macinato, muschio e sabbia come materiali da costruzione, insieme a plastica riciclata per le corde della facciata e gli scafi delle barche per il tetto. Il progetto architettonico del padiglione ei materiali utilizzati creano un sistema di mitigazione naturale che sostituisce l’aria condizionata.
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Tenendo presente il tema dell’Expo “Collegare le menti, creare il futuro”, le dure sfide climatiche di Dubai e la cronologia dell’evento, gli architetti hanno voluto costruire qualcosa che rispondesse a queste sfide evidenziando il tema speciale del padiglione “La bellezza collega le persone”. Con queste sfide in mente, il Padiglione Italia è stato creato “come un’architettura capace di trasformarsi nel tempo in modo sostenibile”.
Il Padiglione Italia è caratterizzato da grandi dimensioni e una struttura altamente sviluppata, ma è più di una semplice geometria in senso giuridico, è una grande installazione sperimentale che si concentra sui confini sempre più labili tra il naturale e l’artificiale. La sua costruzione è stata ugualmente ispirata dai biomodelli naturali e dalle tecnologie più avanzate che provengono dalla ricerca spaziale. Dall’altro, l’edificio guarda all’organizzazione di una foresta tropicale, dove la luce viene filtrata da un’alta volta e la vita è organizzata di conseguenza. Un tema cruciale è invece la produzione di nuovi materiali: nuovi materiali da costruzione di origine organica e biologica, la cui produzione tecnologica non va confusa con il riciclo. Poiché il padiglione è progettato in modo circolare, si può pensare a questi nuovi materiali come materiali che possono essere riutilizzati ovunque, in forme diverse e per scopi diversi. Il Padiglione Italia è quasi una sorta di “banca architettonica”: un catalogo dal quale si possono selezionare elementi di architettura futuristica. – Italo Rota
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Le strutture verdi, bianche e rosse che compongono il tetto del padiglione, alludendo ai legami storici tra la penisola italiana e quella araba, possono essere smontate e spostate verso nuove destinazioni. Le strutture sono sostenute da 150 colonne verticali in acciaio, alte 27 metri ciascuna, che a loro volta sostengono una membrana di copertura a forma di onda composta da cuscini in ETFE e uno strato di sottile lamiera forata che filtra la luce solare.
Le corde sulla facciata sono fatte di quasi due milioni di bottiglie di plastica riciclate che formano un’intricata superficie a rete che si estende per quasi 70 chilometri. Dopo la mostra, verrà riutilizzata secondo la logica dell’economia circolare. Le corde creano un sistema di raffreddamento passivo locale che consente un’ampia ombreggiatura, ventilazione naturale e un migliore comfort termico.
Il nostro progetto per il Padiglione Italia affronta quella che credo sia la sfida più importante per l’architettura di oggi: promuovere la duplice convergenza del naturale e dell’artificiale. Anticipa problemi e propone strategie che saranno sempre più critiche per il futuro delle nostre città mentre affrontiamo le conseguenze dell’attuale crisi climatica. L’ala continua a trasformarsi in forme diverse. Parla di riconfigurazione a lungo termine, per via del suo circuito, ea breve termine, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali. – Carlo Rati
Entrando nel padiglione, i visitatori incontrano per la prima volta ‘Solar Coffee Garden’, una caffetteria progettata da CRA e Italo Rota per l’azienda leader del caffè Lavazza. All’interno delle sale espositive, i visitatori esplorano il Belvedere, una struttura circolare sormontata da una cupola ricoperta di erbe selvatiche della macchia mediterranea, simbolo dei giardini del Rinascimento. La società di energia rinnovabile TOLO Green ha realizzato un trattamento dell’aria ecologico attraverso l’agricoltura Microalga Spirulina e la biofissazione dell’anidride carbonica emessa dai visitatori. La mostra comprende anche uno spazio di innovazione dedicato alla ricerca tecnologica, installazioni digitali di Moon II e Moon II di Enel X e un Memory Theatre con una versione stampata in 3D del David Michelangelo sviluppato dalla Galleria dell’Accademia di Firenze. e il Ministero della Cultura.
Altri materiali utilizzati che vanno di pari passo con l’economia circolare includono una polvere a base di caffè e bucce d’arancia, che sono stati utilizzati per rivestire corridoi e passerelle sospese. La struttura del padiglione poggia su dune di sabbia di provenienza locale ad un’altezza di cinque metri dal livello del suolo. Il percorso all’interno del padiglione è accompagnato da una serie di elementi verdi di oltre 160 specie diverse che vivono all’interno dell’edificio.
Ti invitiamo a dare un’occhiata alla copertura completa di ArchDaily di Expo 2020 Dubai.