Guido Crosetto, esponente di Fratelli d’Italia, ha suscitato molte polemiche con le sue recenti dichiarazioni riguardo alla magistratura italiana. L’ex sottosegretario alla Difesa ha lanciato un allarme sulla presunta “ideologizzazione” dell’apparato giudiziario, scatenando le reazioni di Anm (Associazione Nazionale Magistrati) e di alcuni partiti di opposizione.
Ma non tutti sono stati in disaccordo con Crosetto. Ignazio La Russa e Alfredo Mantovano, da sempre vicini alle posizioni del suo partito, hanno concordato parzialmente con le sue preoccupazioni, citando alcune situazioni in cui, secondo loro, la magistratura ha adottato un atteggiamento ideologico.
Le parole di Crosetto hanno anche attirato l’attenzione di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ha sollevato il blocco della riforma della giustizia a opera di Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia) e ha richiesto spiegazioni su quanto accaduto.
Anche Azione, il partito di Carlo Calenda, ha espresso il suo sostegno a Crosetto, affermando che le sue parole sono state evidenti e offrendosi di sottoscriverle.
La discussione sulla magistratura e sulla necessità di una riforma del sistema giudiziario ha coinvolto anche esponenti del governo. Il ministro Roberto Calderoli ha sottolineato che la volontà politica per riformare la giustizia esiste, ma ha precisato che una riforma così importante non può essere realizzata attraverso un decreto legge.
La Lega, invece, accusa la magistratura di colpire il centrodestra soltanto quando è forte e si aspetta che siano avviate “inchieste ad orologeria”.
Il partito di Forza Italia ha scelto di sfruttare le parole di Crosetto per spingere per un’accelerazione della riforma della giustizia.
Intanto, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha chiesto a Crosetto di presentare eventuali accuse circostanziate alla Procura e al Parlamento, mentre l’opposizione ha richiesto che il ministro venga sentito in Aula.
I parlamentari del Partito Democratico, infine, hanno chiesto che il ministro riferisca in Aula sulle allusioni e i riferimenti oscuri fatti nell’intervista. L’intera vicenda continua a tenere banco nel dibattito politico italiano, sollevando questioni importanti riguardo all’indipendenza della magistratura e alla necessità di una riforma del sistema giudiziario nel Paese.