Mentre i civili camminavano per le strade, le famiglie sono state prese di mira nei loro cortili e le ambulanze e i vigili del fuoco sono stati attaccati mentre cercavano di salvare i feriti.I droni russi sono ormai uno strumento di terrore quotidiano a Kherson, nel sud dell’Ucraina.Secondo una nuova indagine delle Nazioni Unite pubblicata lunedì, i droni prendono regolarmente di mira i civili in quella che definisce “una politica di intimidazione deliberata e deportazione forzata”.
Come riporta il New York Times, centinaia di attacchi contro civili avvenuti negli ultimi dodici mesi sono stati documentati dalla Commissione d'inchiesta indipendente sull'Ucraina.In molti casi, piccoli droni a corto raggio hanno lanciato granate contro gli astanti o i soccorritori che si sono precipitati dopo le esplosioni, spesso filmando gli attacchi in diretta."Queste operazioni fanno parte di una strategia coordinata - si legge nel rapporto - per creare un clima di terrore permanente e costringere i civili a lasciare la città".
Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno intervistato 226 persone, inclusi sopravvissuti e primi soccorritori, e hanno analizzato 500 video dalla prima linea.Negli ultimi 12 mesi, i droni russi hanno ucciso più di 200 civili e ne hanno feriti quasi 2.000 nella sola Khorsan, secondo i dati forniti dalle autorità locali e citati dal New York Times.
Per raccogliere le prove sono stati utilizzati droni – spesso di piccole dimensioni e lunghi fino a una decina di chilometri – dotati di videocamere a trasmissione diretta che consentono agli operatori di tracciare le vittime in tempo reale."Non vi possono essere dubbi sulla comprensione e sulle intenzioni degli autori", si legge nel documento dell'ONU.Fai una chiamata
La Commissione descrive questi attacchi, soprattutto quelli compiuti da civili, come “crimini di guerra e crimini” contro obiettivi non militari.Mosca, pur negando le accuse e rifiutandosi di collaborare con gli investigatori che chiedevano di essere i piccoli ucraini negli spazi occupati.
Kherson, catturata dai russi all’inizio dell’invasione del 2022 e riconquistata dagli ucraini pochi mesi dopo, è ancora oggi vicina alla linea del fronte;La sponda orientale del fiume Dnepr rimane sotto il controllo russo e da lì provengono la maggior parte dei droni.Per proteggersi, la città ha installato chilometri di reti sospese sopra le strade principali, ma le incursioni continuano.
In una parte del rapporto gli investigatori raccontano un episodio straordinario: un drone si è schiantato contro un centro medico e ha appiccato un incendio.Un secondo drone ha lanciato una granata contro l'autopompa mentre i vigili del fuoco arrivavano per spegnere l'incendio.Sapendo che ti sveglierai la mattina." Un'immagine che sintetizza la nuova, raccapricciante quotidianità della guerra, dove la tecnologia non solo aumenta la violenza ma la trasforma in spettacolo.
