Unoffensiva di Israele su Rafah sarebbe una catastrofe – Buzznews

Unoffensiva di Israele su Rafah sarebbe una catastrofe – Buzznews

‘L’offensiva di Israele contro i civili nella città di Rafah è stata definita una catastrofe umanitaria annunciata. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha lanciato un avvertimento a livello internazionale, affermando che la popolazione di Gaza non può sparire nel nulla. Anche l’Egitto ha parlato di conseguenze orribili, affermando che sottoporre la zona a un’ulteriore escalation militare metterebbe a rischio l’accordo di pace del 1979 e gli stretti legami di sicurezza tra i due Paesi.

L’Onu ha condannato il piano di Netanyahu, affermando che molte delle persone che compongono la popolazione di Rafah hanno sopportato sofferenze impensabili e si chiede dove dovrebbero andare e come dovrebbero stare al sicuro. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato di aver trovato un centro dati sotterraneo dell’intelligence di Hamas sotto la sede dell’Unrwa nel quartiere Rimal di Gaza City, rafforzando l’ipotesi di un legame tra l’agenzia dell’Onu e il gruppo armato palestinese.

I bombardamenti israeliani si sono concentrati nel sud dell’enclave palestinese, causando la morte di almeno 44 persone a Rafah, tra cui molti bambini. Hamas ha chiesto l’intervento urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. È stata trovata morta Hind Rajab, una bambina palestinese di sei anni che era dispersa dopo un bombardamento che aveva ucciso tutti i suoi familiari. I parenti hanno ritrovato i loro corpi dopo che le forze israeliane si sono ritirate dall’area.

Fonte: traduzione e sintesi dell’articolo ‘Israele, l’offensiva su Rafah divide l’Onu: “Catastrofe annunciata”‘ di Giovanni Magliocco per Affaritaliani.it.

L’offensiva militare condotta da Israele nella città di Rafah, nell’enclave palestinese di Gaza, ha suscitato molte preoccupazioni a livello internazionale. Secondo le autorità tedesche, questa operazione militare ha portato a una catastrofe umanitaria annunciata, mettendo a rischio la vita dei civili locali. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha lanciato un appello affinché la popolazione di Gaza non venga dimenticata e non scompaia nel nulla.

READ  Quei bambini del kibbutz - Buzznews

Anche l’Egitto ha espresso timori sulle conseguenze orribili di un’escalation militare nella regione. Secondo le autorità egiziane, un aumento della violenza potrebbe mettere in pericolo l’accordo di pace del 1979 tra Egitto e Israele e danneggiare le relazioni di sicurezza tra i due Paesi.

Le Nazioni Unite hanno condannato l’offensiva, definendola un piano disumano. L’organizzazione ha sottolineato anche le immense sofferenze subite dalla popolazione di Rafah e si è chiesta dove i civili possano trovare sicurezza in un contesto così violento. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver scoperto un centro dati sotterraneo dell’intelligence di Hamas, il gruppo armato palestinese, situato sotto la sede dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, nel quartiere Rimal di Gaza City. Questa scoperta ha rafforzato i sospetti di una connessione tra l’organizzazione internazionale e il gruppo armato.

I bombardamenti israeliani hanno colpito principalmente il sud dell’enclave palestinese, provocando la morte di almeno 44 persone a Rafah, tra cui numerosi bambini. Hamas, il gruppo armato che controlla Gaza, ha fatto appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite perché intervenga urgentemente per fermare l’escalation di violenza.

Nel mezzo di questa tragedia, è stata ritrovata morta Hind Rajab, una bambina palestinese di soli sei anni. La piccola era dispersa dopo un bombardamento che aveva ucciso tutti i suoi familiari. È stato solo dopo che le forze israeliane si sono ritirate dalla zona che i parenti hanno potuto ritrovare i corpi senza vita dei loro cari.

La situazione a Rafah continua a destare preoccupazione a livello internazionale e la comunità internazionale è chiamata a intervenire per porre fine a questa spirale di violenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *