Una tragica valanga ha colpito un gruppo di sci alpinisti lombardi a Livigno, nella località di Vallaccia. Purtroppo, l’incidente ha causato la morte dell’ingegnere di 41 anni, Ezio Delbono. I compagni di Delbono hanno immediatamente allertato i soccorsi e hanno iniziato a scavare per cercare di tirarlo fuori dalla neve.
Il Soccorso alpino, insieme ad altri corpi di soccorso, è prontamente intervenuto sulla scena. Nonostante gli sforzi, Delbono è stato trovato sotto un metro e mezzo di neve e purtroppo era ormai troppo tardi per salvarlo.
I cinque sci alpinisti erano equipaggiati con degli splitboard, delle tavole da snowboard particolari che consentono di praticare lo sci alpinismo. Si ipotizza che il gruppo fosse salito utilizzando lo sci alpinismo e avesse intenzione di scendere fuori pista con lo snowboard.
Il bollettino regionale sul pericolo valanghe segnalava un rischio marcato sulle Alpi Retiche, soprattutto oltre i duemila metri di quota. I punti ripidi e ombreggiati erano considerati particolarmente pericolosi, in quanto potevano scatenare valanghe di medie e grandi dimensioni a causa dei recenti accumuli di neve. Allo stesso tempo, era possibile che si verificassero valanghe spontanee durante le ore più calde, soprattutto sui versanti a sud che non avevano ancora scaricato.
Questo tragico incidente serve da triste monito sulle precauzioni da prendere durante le escursioni in montagna, specialmente in condizioni di pericolo valanghe. È fondamentale essere sempre informati sulle condizioni meteo e seguire attentamente le indicazioni dei bollettini di sicurezza. La prudenza è la migliore compagna di viaggio quando si tratta di esplorare le meraviglie delle nostre montagne.