Uno studio ha dimostrato che il Covid-19 distrugge le cellule che rivestono i vasi sanguigni più piccoli, soffocando il flusso sanguigno, che porta a danni agli organi.
I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti salvavita in un momento in cui centinaia di persone muoiono ancora di Covid-19 ogni giorno.
Anche tre anni dopo l’inizio del Covid, non si sa ancora molto su come causi gravi malattie, compresi danni agli organi che si diffondono oltre i polmoni.
Per capirlo, un team multidisciplinare della Emory University negli Stati Uniti, ha studiato più set di dati esaminando la biochimica del sangue di pazienti COVID e confrontandoli con pazienti non COVID.
“Uno dei percorsi unici che si sono distinti era legato alla salute vascolare e al flusso sanguigno”, ha affermato Cheryl Meyer, assistente professore nel dipartimento di patologia e medicina di laboratorio, Emory College of Medicine.
Inoltre, il team ha creato modelli sofisticati dei vasi sanguigni più piccoli, che dovrebbero essere i più sensibili al flusso sanguigno alterato. I modelli hanno permesso loro di visualizzare come il sangue dei pazienti Covid-19 potrebbe fluire rispetto ad altri pazienti nel corpo umano.
Hanno scoperto che i pazienti con Covid-19 avevano livelli gravemente elevati di una proteina del sangue chiamata fibrinogeno. Fa sì che i globuli rossi (RBC) si raggruppino, alterando il flusso sanguigno e danneggiando direttamente lo strato di glucocorticoidi, uno strato protettivo e gelatinoso che riveste minuscoli vasi.
Quando i ricercatori hanno combinato il plasma di pazienti Covid con i globuli rossi nei vasi sanguigni di laboratorio, sono stati in grado di visualizzare l’assemblaggio cellulare e quantificare la distruzione del glicocalice delle cellule endoteliali.
Presi insieme, questi dati suggeriscono che l’accumulo di globuli rossi indotto dal fibrinogeno e il conseguente danno microvascolare potrebbe essere la via principale attraverso la quale Covid provoca danni agli organi e persino la morte.
Al momento non ci sono farmaci che mirano a livelli elevati di fibrinogeno.
Tuttavia, il team ha condotto una ricerca esplorativa utilizzando lo scambio di plasma terapeutico: rimuovendo il plasma con un alto contenuto di fibrinogeno dai pazienti affetti da Covid-19 e sostituendolo con plasma donato con livelli normali di fibrinogeno.
Secondo Meyer, la scoperta è fondamentale perché fornisce un obiettivo che può aiutare a salvare vite umane.