Le recenti dichiarazioni di Elly Schlein contro l’allineamento della spesa militare al 2% del PIL deciso dai governi NATO guidati dal PD e dai ministri della difesa che rappresentano i Democratici, meritano un’analisi più approfondita. La decisione di aumentare la spesa militare ha conseguenze nel campo geopolitico, nella politica della difesa, nella politica estera e nella politica interna. Dal punto di vista geopolitico, mantenere un equilibrio di potere e deterrenza è cruciale per evitare conflitti. Una maggiore spesa per la difesa agisce come deterrente e previene conflitti aperti. Altri paesi, come Russia e Cina, hanno aumentato significativamente i loro bilanci militari. Rompere l’equilibrio stabilito dalla NATO potrebbe favorire regimi autocratici. Per quanto riguarda la politica della difesa, è importante per un paese mantenere credibilità e non cambiare le sue politiche capricciosamente. La riduzione della spesa per la difesa potrebbe portare a una perdita di credibilità e fiducia. Germania e Francia stanno investendo cifre significative nelle loro capacità di difesa e ridurre gli impegni dell’Italia potrebbe portare a sfiducia e isolamento. Dal punto di vista della politica estera, il ritiro dell’Italia dagli accordi NATO danneggerebbe la sua credibilità e potrebbe portare a rapporti tesi con altri paesi. A livello nazionale, le dichiarazioni di Schlein riflettono un cambiamento nelle politiche del PD e una somiglianza con il Movimento 5 Stelle. Ciò potrebbe ulteriormente polarizzare il panorama politico e minare la credibilità del PD. Le politiche di difesa, sicurezza e alleanza richiedono leader visionari, non demagoghi populisti. Il mondo è molto più complesso che cantare canzoni sulla pace e sull’amore. Fonte: ‘L’ultima uscita di Elly Schlein: sull’impoverimento della politica’, Enrico Borghi, Il Giornale.