Le elezioni in Slovacchia portano Robert Fico, ex premier filorusso, alla vittoria con il 24% dei voti. Il suo partito, il Partito Socialdemocratico Smer, si impone come le principali forze politiche nel paese dopo cinque anni di governi instabili. Il suo principale avversario, Michel Simecka, leader dei Progressisti slovacchi (Ps), si ferma al 18%, mentre Hlas, la forza politica guidata dall’ex compagno di partito di Fico, Peter Pellegrini, ottiene il 15% dei voti. L’ampio sostegno per Pellegrini può essere un fattore fondamentale nella formazione del nuovo governo.
Lubos Blaha, vicepresidente di Smer, ha annunciato che il nuovo governo lavorerà per porre fine all’invio di armi slovacche in Ucraina e impedire l’ingresso di Kiev nella NATO per evitare un’eventuale Terza guerra mondiale. Questa dichiarazione solleva preoccupazioni sulla direzione politica del paese, soprattutto considerando la posizione della Slovacchia all’interno dell’Unione europea.
Il leader di Hlas, Peter Pellegrini, sarà una figura chiave nei negoziati per la formazione del nuovo governo. Pellegrini ha lasciato Smer per fondare il suo partito e potrebbe persino diventare il prossimo primo ministro. Tuttavia, il prossimo governo potrebbe essere fragile dato che Fico dovrà negoziare con altre formazioni politiche per garantire la maggioranza dei seggi.
Un fattore che ha influenzato l’andamento delle elezioni è stato l’assassinio di due persone nel centro di Bratislava. Questo tragico evento ha contribuito all’indignazione e alla voglia di cambiamento nel paese. Nonostante le speranze di rinnovamento, tuttavia, sembra che la paura e la rabbia abbiano prevalso nuovamente in Slovacchia. I manifesti che tappezzano le strade di Bratislava promettono il “ritorno alla normalità” e “la fine della follia” dopo anni di turbolenze politiche. Sarà interessante vedere come il nuovo governo affronterà le sfide e se riuscirà a rispondere alle aspettative degli elettori.