La disfunzione erettile colpisce sempre più giovani maschi a causa dello stress, comportamenti poco sani e l’uso di ormoni come il testosterone. Secondo Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA), stiamo registrando un abbassamento dell’età di esordio della disfunzione erettile a causa di stili di vita stressanti e abitudini poco salutari. La disfunzione erettile si riferisce all’incapacità di iniziare e portare a termine un rapporto sessuale soddisfacente per il paziente.
Si stima che ci siano 3 milioni di italiani che ne soffrono, ma il numero potrebbe essere più alto a causa della mancanza di dati aggiornati sulla patologia. È importante prevenire i fattori di rischio e adottare uno stile di vita sano per contrastare l’insorgenza del problema. La gestione corretta della disfunzione erettile richiede una conoscenza approfondita delle cause del disturbo, che possono essere sintomi di altre condizioni patologiche come diabete, problemi neurologici e cardiovascolari, e alterazioni ormonali.
In ambito oncologico, è importante prestare attenzione a chi subisce operazioni per il trattamento di neoplasie della pelvi, che può causare disfunzione erettile. I campanelli d’allarme correlati alla disfunzione erettile includono l’infarto, disturbi alla vista come la retinopatia e mal di testa persistenti che implicano una vasodilatazione. È consigliabile consultare un medico esperto in andrologia in presenza di sintomi sospetti per una diagnosi e un trattamento tempestivo ed efficace.
Oltre alle tradizionali terapie orali, sono disponibili formulazioni in spray molto efficaci per il trattamento della disfunzione erettile. Le terapie farmacologiche, associate a terapie fisiche come le onde d’urto sul corpo cavernoso, consentono al paziente di riabilitarsi completamente e ridurre gradualmente il carico terapeutico. L’educazione terapeutica svolge un ruolo fondamentale per massimizzare l’efficacia del percorso terapeutico. È compito del medico andrologo insegnare al paziente come gestire la terapia, trasmettere gli obiettivi terapeutici e fornire rassicurazioni sugli eventuali effetti collaterali, che possono essere trascurabili.