Il cardinale Pietro Parolin esce dalla basilica di Santa Sabina senza voler commentare le dichiarazioni dell’ambasciata di Israele. L’ambasciata israeliana critica il Segretario di Stato Vaticano per le sue parole sulla condanna dell’attacco di Hamas e i bombardamenti israeliani a Gaza. Le parole del cardinale Parolin vengono definite “deplorevoli” dall’ambasciata israeliana. La Santa Sede esprime una posizione di condanna nei confronti dell’attacco di Hamas ma chiede che la difesa di Israele sia proporzionata.
Israele accusa i civili di Gaza di aver partecipato all’invasione del 7 ottobre e afferma che le operazioni dell’esercito israeliano rispettano il diritto internazionale. Viene sottolineata la sintonia tra Parolin e l’Italia sulla questione israelo-palestinese. Su Vatican News si rilanciano le parole di Parolin che mettono in luce la scelta della Santa Sede di difendere le vittime in entrambe le parti.
La posizione del cardinale Parolin è simile a quella della scrittrice Edith Bruck. Entrambi ritengono importante condannare l’attacco di Hamas, ma allo stesso tempo chiedere una risposta proporzionata da parte di Israele per evitare ulteriori sofferenze tra la popolazione civile.
Tuttavia, è evidente che ci vorrà tempo per un confronto sereno tra Israele e la Santa Sede. Le posizioni sono fortemente contrastanti e entrambe le parti devono trovare un terreno comune per cercare una soluzione pacifica e duratura al conflitto israelo-palestinese.
L’apertura al dialogo, la comprensione delle ragioni di entrambe le parti e il rispetto del diritto internazionale sono elementi fondamentali per avvicinarsi a una soluzione pacifica. La comunità internazionale e i leader religiosi, come il cardinale Parolin, possono svolgere un ruolo importante nel favorire il dialogo e promuovere una visione di pace e giustizia per entrambi i popoli coinvolti.