La preoccupazione internazionale si è concentrata sul tentativo di ripristinare le esportazioni ucraine di cibo, che ora sono chiuse da un blocco de facto russo. L’Ucraina è una delle principali fonti mondiali di cereali e oli commestibili, il che ha portato a temere una carenza globale. La Russia imputa la crisi alimentare alle sanzioni occidentali che limitano le sue esportazioni.

Manifestanti filo-ucraini si radunano fuori dalle Nazioni Unite. (AFP)

La guerra ha anche sconvolto i mercati energetici, comprese le spedizioni russe di petrolio e gas in Europa, che rimane la principale fonte di energia del continente e la principale fonte di reddito di Mosca. Mosca incolpa le sanzioni dell’Unione Europea per il calo dei volumi di gas, dicendo che le hanno impedito di recuperare le apparecchiature di pompaggio dei gasdotti.

Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha dichiarato lunedì che Washington era in trattative con il Canada e altri alleati per limitare ulteriormente le entrate energetiche di Mosca limitando i prezzi del petrolio russo.

Nel frattempo, Mosca ha minacciato ritorsioni contro la Lituania, membro dell’UE, per aver bloccato il trasferimento di carbone, minerali, materiali da costruzione e tecnologia avanzata a Kaliningrad, un avamposto russo sul Mar Baltico circondato dal territorio dell’UE.

Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’alto diplomatico lituano e ha chiesto a Vilnius di annullare la mossa “apertamente ostile”, altrimenti la Russia “si riserva il diritto di adottare misure per proteggere i suoi interessi nazionali”. La Lituania ha affermato che le sanzioni dell’UE richiedevano di imporre il divieto.

Il governatore di Kaliningrad ha detto che il ministero degli Esteri russo convocherà martedì l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca per il divieto.