Alcuni musei italiani stanno creando disagio tra i turisti stranieri poiché accettano solo pagamenti in contanti. Questa situazione riguarda anche i musei inseriti nel sistema museale nazionale tra il 2014 e il 2015. Una delle regioni più colpite è la Toscana, dove ben 49 musei di proprietà statale richiedono pagamenti esclusivamente in contanti. Tra questi musei si possono citare Palazzo Mozzi Bardini e Chiostro dello Scalzo a Firenze.
Questa pratica, sebbene radicata, crea notevoli disagi per i turisti stranieri abituati a pagare con carte di credito o bancomat. Non tutti i musei offrono alternative al contante, a volte consentendo solo pagamenti tramite il portale pagoPa. Tuttavia, questa modalità di pagamento può essere utilizzata solo tramite identità digitale, il che può risultare difficile per i turisti stranieri.
La buona notizia per i visitatori internazionali è che alcuni musei stanno passando all’autonomia grazie alla riforma Sangiuliano, risolvendo gradualmente il problema dei pagamenti. Nel frattempo, il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha assicurato che si sta lavorando per risolvere definitivamente questa problematica. Sgarbi ha espresso la volontà di rendere i pagamenti più accessibili nei musei italiani, facilitando l’esperienza dei turisti stranieri.
Ci auguriamo che i cambiamenti in atto risolvano questa situazione e che i musei italiani si adeguino alle esigenze dei visitatori internazionali. In un mondo sempre più digitalizzato, è importante garantire l’accessibilità e la comodità dei pagamenti anche nei musei, luoghi di grande interesse culturale e artistico. Restiamo fiduciosi che entro breve tempo si possa assistere a un’evoluzione positiva in materia di pagamenti museali in Italia.