Hezbollah usa missili anti-tank come armi precise contro obiettivi civili in Israele, mettendo in difficoltà l’esercito israeliano. Secondo il quotidiano Haaretz, Hezbollah è una delle principali organizzazioni al mondo a utilizzare questi missili contro obiettivi non militari. Gli attacchi hanno causato danni materiali e diverse vittime tra civili e militari, portando le autorità israeliane a ordinare l’evacuazione di 80mila persone dalle zone di confine.
I missili anti-tank possono raggiungere bersagli fino a dieci chilometri di distanza dalla Linea Blu, come dimostrato dagli attacchi alla base di sorveglianza aerea sul monte Meron e al kibbutz Kfar Szold. Questo cambiamento strategico ha messo in crisi le Forze di Difesa Israeliane (IDF), che non hanno i mezzi per affrontare questa minaccia. Il sistema Iron Dome, che solitamente intercetta i missili entranti, non è efficace contro i missili anti-tank sparati a tiro diretto e su una rotta orizzontale.
Israele non dispone di contromisure in grado di dare preavviso ai civili o intercettare questi missili. L’utilizzo di queste armi da parte di Hezbollah consente loro di mantenere lo scontro al di sotto della soglia di una guerra aperta. La popolazione israeliana chiede sicurezza e il diritto di vivere in tranquillità, ma senza contromisure efficaci, Israele potrebbe essere costretto ad aprire un secondo fronte bellico per garantire la sicurezza delle regioni settentrionali.
Buzznews seguirà da vicino gli sviluppi di questa situazione critica, mantenendo i lettori informati sugli ultimi eventi riguardanti gli attacchi con missili anti-tank di Hezbollah e le possibili misure che Israele potrebbe adottare per far fronte a questa minaccia emergente.