Roma (AFP) – Centinaia di lavoratori della compagnia aerea italiana Alitalia hanno protestato fuori dall’aeroporto internazionale di Roma venerdì durante uno sciopero di quattro ore contro quelli che vedono come piani per distruggere la compagnia aerea da lungo tempo.
Il governo italiano sta negoziando con l’Unione Europea ciò che può fornire l’Alitalia perdente, e deve far fronte a rigide richieste di “interruzione economica” poiché il governo ha creato una nuova società capovolta per sostituire l’entità in bancarotta.
Le condizioni dell’UE includono richieste di smettere di usare il nome Alitalia, rinunciare a posti all’aeroporto di Linate di Milano e vendere parti per la movimentazione e la manutenzione dei bagagli a terzi per concentrarsi sul volo, secondo i resoconti dei media italiani.
La nuova società, attualmente chiamata ITA, sarà probabilmente radicalmente più piccola, sia in termini di aeromobili che di personale.
Fabio Fratti dell’USB Transport Syndicate ha affermato che i lavoratori delle compagnie aeree non accetterebbero licenziamenti.
Ha detto: “Siamo diventati un simbolo per questo paese e un simbolo della sovranità e dell’indipendenza di questa nazione”.
I lavoratori di Alitalia hanno manifestato per settimane in tutta Italia, indicando gli aiuti governativi forniti dai governi nazionali ad altre compagnie aeree europee che hanno subito perdite a causa della pandemia di coronavirus. Lo sciopero di venerdì ha costretto alla cancellazione di 40 voli, secondo il sito Alitalia.
Alitalia è sotto amministrazione controllata dal 2017 ed è rimasta a galla con oltre 5 miliardi di euro di fondi pubblici. Il governo italiano questa settimana ha approvato un anticipo di 50 milioni di euro per coprire gli stipendi dei lavoratori per aprile, come parte di un pacchetto di aiuti progettato per coprire le entrate perse durante la pandemia.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la sua ammirazione per Alitalia, affermando di aver viaggiato con la compagnia quasi esclusivamente per decenni, ma ha detto che la compagnia deve essere ristrutturata perché possa “volare sulle sue ali”.