Le proposte fiscali del governo italiano lasciano freddi i sindacati di Reuters

Di Giuseppe Fonte

ROMA (Reuters) – Il piano del governo italiano di tagliare le attuali fasce di imposta sul reddito da quattro a tre entro due anni è stato accolto martedì con una risposta ostile dai sindacati, che hanno affermato che andrebbe a beneficio principalmente dei più ricchi.

Il governo del primo ministro Georgia Meloni prevede di rivedere il sistema finanziario con l’obiettivo di raggiungere un’aliquota fiscale unica prima delle elezioni nazionali previste per il 2027, secondo i funzionari del governo e una bozza vista da Reuters.

Vuole anche fornire incentivi alle aziende per investire e assumere dipendenti.

I tre principali sindacati, CGIL, CISL e UIL, hanno dichiarato dopo un incontro con il governo che stanno valutando la possibilità di lanciare una protesta congiunta.

“Non siamo d’accordo con il piano tariffario a tre perché favorisce redditi alti e altissimi, mentre l’85% dei dipendenti e pensionati italiani ha un reddito inferiore ai 35mila euro annui”, ha detto Gianna Fracassi, rappresentante della Cgil.

Il governo, che prevede di approvare il disegno di legge giovedì, sta valutando la possibilità di limitare le tre fasce al 23%, 33% e 43% a breve termine, hanno affermato i funzionari, aggiungendo che la soluzione più costosa in esame abbasserebbe la seconda fascia a 27%.

L’attuale imposta sul reddito, denominata IRPEF, si basa su aliquote che vanno da un minimo del 23% sui redditi annui fino a 15.000 euro, fino all’aliquota più alta del 43% sui redditi superiori a 50.000 euro.

Per evitare di mettere a dura prova le casse dello Stato, il Dipartimento del Tesoro prevede di finanziare in parte il disegno di legge riducendo e semplificando gli attuali 600 modi in cui individui e imprese possono detrarre vari tipi di spesa dal loro conto fiscale.

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Un documento ha mostrato che queste presunte “spese fiscali” privano lo stato di 165 miliardi di euro (176,35 miliardi di dollari) di entrate ogni anno.

Evasione fiscale cronica

Alessandro Santoro, professore di finanza ed ex funzionario del Tesoro che ha contribuito a creare parti del piano di ripresa post-COVID di Roma sotto il predecessore di Meloni, Mario Draghi, ha minimizzato gli effetti positivi rivendicati dai sostenitori del modello di flat tax.

“Gli effetti di stimolo sull’occupazione e sugli investimenti teoricamente associati a un taglio delle imposte sul reddito si materializzano raramente, e sono stati in ogni caso inferiori all’impatto negativo sulle entrate derivante da aliquote più basse”, ha detto a Reuters.

Nell’ambito della riforma fiscale, l’attuale aliquota dell’imposta sul reddito delle società del 24% sarà divisa in due introducendo una seconda fascia inferiore del 15% per premiare gli imprenditori che creano posti di lavoro e investono nell’innovazione per aumentare la produttività.

“Più assumono e investono, meno pagano”, afferma il documento del Tesoro.

Il disegno di legge delinea anche un approccio collaborativo per cercare di frenare il problema cronico dell’Italia dell’evasione fiscale, che è costata al Paese circa 90 miliardi di euro nel 2020, secondo gli ultimi dati del Tesoro.

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