Le imprese italiane stanno affrontando difficoltà nel trovare lavoratori, nonostante abbiano in programma di assumere 531 mila persone a settembre, registrando un aumento di 7 mila rispetto all’anno scorso. Secondo una recente indagine, il 48% di queste aziende ha dichiarato di avere difficoltà nel reperire personale adatto alle proprie esigenze.
Le principali cause di queste difficoltà sono identificate nella mancanza di candidati, che rappresenta il 31,7% del totale, e nella preparazione inadeguata, che incide per il 12%. Tra le figure professionali più difficili da trovare, si annoverano gli operai specializzati, i conduttori di impianti fissi e mobili e le professioni tecniche.
In particolare, gli attrezzisti, gli operai specializzati nel trattamento del legno, i meccanici artigianali e i fabbri ferrai costruttori di utensili sono le figure più richieste dalle aziende. Allo stesso modo, i tecnici della gestione dei processi produttivi, i tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della salute e i tecnici della distribuzione commerciale sono anch’essi difficili da trovare sul mercato del lavoro.
Un dato interessante è che le grandi imprese e le piccole imprese riescono a coprire completamente l’incremento delle assunzioni programmate rispetto all’anno scorso, mentre le imprese di minori dimensioni prevedono un calo delle assunzioni.
Nel settore manifatturiero, sono programmate 99 mila entrate a settembre 2023 e 275 mila entrate nel corso del trimestre. I settori manifatturieri principali responsabili di queste assunzioni sono la meccatronica, la metallurgia, le industrie alimentari e la moda.
Queste informazioni evidenziano quanto sia cruciale affrontare la questione della mancanza di personale qualificato nel contesto delle imprese italiane. Saranno necessarie strategie mirate per rendere il mercato del lavoro più attrattivo e incentivare la formazione di professionisti in settori chiave per l’economia del paese.