Titolo: “Sospensione dei finanziamenti all’UNRWA in seguito alla collaborazione accusata con Hamas”
Nell’ambito di una decisione senza precedenti, il 28 gennaio 2024, l’agenzia dell’ONU Unrwa ha deciso di allontanare 12 dei suoi dipendenti, accusati di aver collaborato al massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre. La decisione dell’Unrwa ha scatenato la reazione immediata da parte di Hamas, che ha condannato il licenziamento dei dipendenti, definendo le informazioni fornite da Israele come provenienti dal nemico sionista.
Israele ha presentato un dossier dettagliato, contenente prove convincenti dei collegamenti tra i dipendenti dell’Unrwa e Hamas, tra cui foto, video e interrogatori. Questa scoperta ha portato alla sospensione dei finanziamenti all’Unrwa da parte di diverse nazioni, tra cui Stati Uniti, Australia, Canada, Finlandia, Regno Unito e Italia.
L’Italia, in particolare, ha deciso di sospendere i finanziamenti all’Unrwa a causa dell’attacco di Hamas contro Israele e per garantire la sicurezza del paese. Questa decisione ha suscitato grande preoccupazione per l’assistenza umanitaria fornita alla popolazione palestinese, che dipende ampiamente dall’Unrwa.
Israele ha criticato il ruolo dell’Unrwa, accusandola di essere troppo vicina ad Hamas. Il ministro degli Esteri israeliano ha persino richiesto la rimozione del capo dell’Unrwa, evidenziando la necessità di una riforma all’interno dell’agenzia.
D’altro canto, il capo dell’Unrwa ha dichiarato che l’assistenza umanitaria sta per essere interrotta a causa dei tagli finanziari subiti, mettendo a rischio la vita di due milioni di persone a Gaza. Nel frattempo, in Israele si sono tenute proteste contro il governo Netanyahu, con la partecipazione anche dei parenti delle vittime dell’attacco di Hamas. Il primo ministro Netanyahu ha criticato la decisione della Corte internazionale di giustizia dell’Aia e ha sottolineato che molte persone nel mondo sembrano non aver imparato la lezione dell’Olocausto.
La sospensione dei finanziamenti all’Unrwa ha sollevato interrogativi sul futuro dell’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese e sull’impatto che questa decisione avrà su un territorio già segnato dalla violenza e dal conflitto. Mentre si cerca una soluzione diplomatica a tale situazione, è fondamentale garantire il benessere e la sicurezza di tutti i popoli coinvolti, cercando di evitare ulteriori sofferenze e divisioni.