Il watchdog italiano non avvierà indagini sugli investitori ribelli di General Secondo Reuters

© Reuters. FILE PHOTO: Il logo Generali appare sull’edificio della società a Milano, in Italia, il 5 novembre 2018. REUTERS/Stefano Rilandini/File Photo

MILANO (Reuters) – L’IFAS, organismo di controllo assicurativo italiano, ha dichiarato martedì che non aprirà un’indagine sugli investitori recalcitranti di Generalli perché non ha trovato prove che abbiano violato le regole di divulgazione delle loro partecipazioni.

Generali aveva chiesto a IVASS a febbraio se una partecipazione combinata del 16,3% acquisita da due dei suoi principali investitori, i magnati italiani Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, e un terzo azionista più piccolo Fondazione CRT, richiedesse un’autorizzazione preventiva.

Generali ha rifiutato di commentare la decisione dell’IVASS.

Il terzo assicuratore europeo è al centro di una battaglia tra azionisti che ha messo in dubbio la riconferma dell’amministratore delegato Philip Dunnett, il cui mandato scade ad aprile ed è sostenuto dal maggiore investitore Mediobanca (OTC 🙂 e dal board uscente.

I tre investitori avevano stipulato lo scorso anno un accordo di consultazione per contestare Mediobanca sul rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali.

Fonti all’epoca hanno affermato che Caltagirone si è ritirato dall’accordo a gennaio per impedire un controllo normativo sul fatto che l’alleanza fosse effettivamente un patto consultivo o se rappresentasse un partito musicale più importante che avrebbe potuto vedere il suo potere di voto ridotto.

Del Vecchio e CRT hanno sciolto l’accordo la scorsa settimana. Caltagirone ha presentato un candidato alternativo per il ruolo di amministratore delegato in una sfida per riassegnare Donnet.

L’Ivass, nell’ambito della regolare attività di vigilanza, continua a seguire da vicino gli eventi legati all’azionariato della società, riservandosi di intervenire ove necessario, si legge in una nota.

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