Il nuovo governo della Polonia potrebbe durare solo 14 giorni

Il nuovo governo guidato dal premier Mateusz Morawiecki ha prestato giuramento in Polonia. Secondo la costituzione, il nuovo governo dovrà essere confermato con un voto di fiducia entro 14 giorni. Tuttavia, il partito Diritto e Giustizia, che ha ottenuto 191 seggi, non ha abbastanza voti per ottenere la fiducia. Di conseguenza, la coalizione di opposizione, con 248 seggi, potrebbe scegliere un proprio candidato a primo ministro.

Si ritiene che il presidente Andrzej Duda abbia chiesto a Morawiecki di formare un governo destinato a cadere, al fine di posticipare il momento in cui le opposizioni potranno formare un proprio governo. Nonostante ciò, Morawiecki ha nominato persone vicine a Diritto e Giustizia in ruoli extragovernativi di responsabilità.

Duda ha spiegato la sua scelta, affermando di aver rispettato la tradizione di nominare un governo formato dal partito che ha vinto le elezioni parlamentari. Tuttavia, la coalizione dei partiti d’opposizione, con i suoi 248 seggi, ha ora la possibilità di formare un proprio governo con Donald Tusk come candidato premier.

Una delle caratteristiche più evidenti del nuovo governo sarà la nomina di molti esperti tecnici e del maggior numero di ministre donne mai visto dal 2015. Questo dimostra un segnale di apertura e diversità nella politica polacca.

Infine, è interessante notare che molti politici di Diritto e Giustizia non sono stati inclusi nel nuovo governo, probabilmente per evitare di essere associati a un governo destinato a fallire. Tuttavia, l’esclusione di alcuni membri del partito potrebbe portare a divisioni interne e tensioni nel futuro.

In conclusione, il nuovo governo in Polonia ha suscitato molte discussioni e dibattiti. La mancanza di voti per ottenere la fiducia e la possibilità delle opposizioni di formare il proprio governo hanno creato un clima di incertezza politica nel paese. Sarà interessante vedere come si svilupperanno gli eventi nei prossimi giorni e quali scelte verranno effettuate dai partiti politici coinvolti.

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