Il Belgio scende in Italia e cerca il lato positivo

Euro 2016, in particolare, sarebbe motivo di rammarico, la migliore possibilità che il Paese avesse di vincere qualcosa. Inoltre, potrebbe essere il fatto che questo torneo sia stato posticipato di un anno. Se Euro 2020 si fosse già svolto nel 2020, il Belgio sarebbe stato un anno più giovane e fresco. Questo potrebbe aver fatto la differenza.

Alcuni dei suoi pilastri, di sicuro, stanno esaurendo il tempo. Vermaelen ha 35 anni, Vertonghen 34, Alderworld 32. Anche Witsel, Nasser El Shazly e Dries Mertens sono tutti nella caduta delle loro carriere. Anche Hazard – solo 30 anni, ma che ha lottato con un infortunio negli ultimi due anni – potrebbe ora essere in una retrocessione accelerata dal suo brillante picco. Per alcuni, se non per tutti, il prossimo grande torneo, in Qatar il prossimo inverno, è probabilmente un passo avanti.

La generazione d’oro del Belgio – questa squadra che ha subito solo i cambiamenti più estetici da quel primo torneo nel 2014 – non farà il salto finale e non vincerà nulla, non come avrebbero dovuto, non insieme.

Tuttavia, anche qui c’è un malinteso, perché quando l’orologio batte la mezzanotte, nulla si ferma. Significa solo che un nuovo giorno è iniziato. Le generazioni non salgono o scendono in perfetta sincronia. Si piegano, si piegano e si mescolano tra loro.

Vermaelen, Vertonghen e Witsel potrebbero non qualificarsi per la prossima Coppa del Mondo, ma Yuri Tillmans, Yannick Carrasco e Timothy Castagne si. Decisivo anche De Bruyne e Lukaku. Il Belgio non scomparirà. La dualità – vincere qualcosa ora o essere condannati per sempre – era ed è tuttora un’illusione. Martinez, se resta fermo, potrà comunque schierarsi con un temibile schieramento in Qatar.

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