L’inflazione negli Stati Uniti accelera, sorprende i mercati e allontana la possibilità di un taglio dei tassi. I prezzi al consumo sono saliti del 3,4% a dicembre, superando le aspettative degli analisti e il dato di novembre del 3,1%. Su base mensile, i prezzi hanno registrato un aumento dello 0,3%, leggermente superiore alle aspettative dello 0,2%. L’indice core, che esclude energia e alimentari ed è preferito dalla Federal Reserve, è aumentato del 3,9% su base annua e dello 0,3% su base congiunturale.
La salita dei prezzi è principalmente dovuta agli aumenti nel settore immobiliare e delle assicurazioni auto (+20% a dicembre 2022). Questi dati mettono in dubbio le previsioni ottimistiche di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e della BCE nel 2024. Le borse europee, così come Wall Street, hanno risentito di questa notizia, chiudendo in negativo.
La riduzione dei tassi favorisce i mercati azionari, ma le stime sull’intensità e le tempistiche dei tagli potrebbero essere esagerate alla luce dei dati appena usciti. Gli esperti ritengono che la Federal Reserve e la BCE potrebbero voler verificare una discesa effettiva dell’inflazione prima di effettuare un taglio dei tassi.
La prima prova di questa possibile discesa dell’inflazione si avrà a marzo, quando la Fed si riunirà per valutare un intervento sul costo del denaro. La Fed prevede tre tagli dei tassi nel 2024, ma gli analisti ritengono che un taglio a marzo sia meno probabile e prevedono una riduzione a maggio o giugno.
Ugo Trenta, responsabile Corporate Bond di Banco Posta Fondi Sgr, afferma che sia la Fed che la BCE potrebbero aver raggiunto il loro picco per i tassi di politica monetaria.