Una ricerca di venti anni ha scoperto la cronologia dell’accumulo di proteine tossiche nel cervello, rivelando che i cambiamenti cerebrali avvengono anni prima della manifestazione dei sintomi dell’Alzheimer. Lo studio condotto in Cina su adulti di mezza età e anziani ha evidenziato livelli più alti di proteine tossiche nei futuri pazienti di Alzheimer.
Secondo gli esperti, i biomarcatori della malattia si manifestano fino a 18-14 anni prima della diagnosi, con un preciso ordine temporale. Tuttavia, la diagnosi precoce è ancora una sfida, poiché i farmaci anti Alzheimer potrebbero non essere efficaci se somministrati troppo tardi.
Per facilitare la diagnosi precoce, i ricercatori stanno studiando l’utilizzo di biomarcatori plasmatici, che potrebbero essere una soluzione più economica e semplice rispetto ai prelievi spinali. Identificare i profili di rischio aiuta a individuare i pazienti candidati ai farmaci anti Alzheimer, ma i biomarcatori possono anche identificare persone a rischio di altre patologie, come il diabete o l’ipertensione.
La prevenzione e il monitoraggio dei fattori di rischio possono contribuire a rallentare l’evoluzione della malattia di Alzheimer. In futuro, la ricerca continuerà a concentrarsi su metodi sempre più precisi per individuare e trattare precocemente questa devastante malattia.