Alina, i rabbini le negano la sepoltura in terra consacrata: «Non era convertita» – Buzznews

La giovane di 23 anni, Alina Falahati, è stata vittima di un omicidio e brutalmente mutilata da Hamas, secondo quanto riportato dalle recenti notizie. Tuttavia, il suo corpo non potrà essere sepolto in un cimitero ebraico consacrato a causa di una controversia legata alla sua conversione all’ebraismo, non ancora completata.

La sua famiglia è sconvolta da questa decisione e protesta, sostenendo che la figlia è morta come ebrea tra gli ebrei e che dovrebbe avere il diritto di essere sepolta nel rispetto delle tradizioni religiose. Inoltre, non è l’unica vittima di origine russa a non essere stata inumata secondo le procedure stabilite dal rabbinato e dalla legge ebraica.

Tale situazione non è nuova: in precedenza, il rabbinato aveva rifiutato di riconoscere i soldati immigrati dalla Russia morti in Libano, complicando ulteriormente le dinamiche all’interno della comunità ebraica.

Le tensioni tra i vari gruppi all’interno dell’ebraismo sono state acuite negli ultimi anni, con la crescita di partiti politici a carattere religioso. Ciò ha portato a un maggior dibattito e disaccordo su questioni come la conversione e le pratiche funerarie, che hanno avuto ripercussioni significative sulla comunità in questo triste episodio.

È importante tenere in considerazione la complessità di tali questioni, poiché coinvolgono aspetti religiosi, culturali e politici. Speriamo che un dialogo costruttivo e rispettoso possa avviare un processo di comprensione e di risoluzione, permettendo a tutte le vittime di finalmente ricevere una degna sepoltura secondo le loro convinzioni e tradizioni.

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