Il vertice dell’UE a Bruxelles si concentra su diverse questioni di contrasto, tra cui l’adesione di Ucraina, Moldavia e Balcani, l’aumento del bilancio pluriennale e i fondi per l’Ucraina e la migrazione. La presidente della Commissione europea, Giorgia Meloni, e i leader dell’UE partecipano al summit con i 6 Paesi dei Balcani.
L’attenzione è focalizzata sul veto del premier ungherese, Viktor Orban, riguardo all’avvio dei negoziati dell’UE e al sostegno economico e militare a Kiev. La Commissione europea ha sbloccato fondi di coesione per l’Ungheria, ma ha mantenuto il meccanismo di condizionalità di bilancio sullo stato di diritto e ha congelato altri fondi. Nonostante alcuni leader del Parlamento europeo invitino la presidente della Commissione a non concedere nulla all’Ungheria, un primo segnale è stato inviato.
Si lavora per salvaguardare l’unità europea e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sta elaborando bozze negoziali per la revisione del bilancio. I fondi per la migrazione potrebbero diminuire ma l’Italia si dichiara soddisfatta. L’incremento del bilancio avrebbe comportato un aumento del contributo dell’Italia, quindi il paese è interessato a tagliare le cifre previste. Sull’argomento della migrazione, il governo italiano accoglie i risultati raggiunti dalla Commissione europea.
L’adesione dei paesi tiepidi all’Ucraina potrebbe allargarsi oltre l’Ungheria e l’Austria, e l’Italia vorrebbe anche avviare i negoziati con la Bosnia-Erzegovina. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha fatto il suo ritorno come leader dell’UE, dichiarando che è il momento più importante della sua carriera politica. Un altro punto di scontro potrebbe essere il Medio Oriente, con diverse posizioni all’interno dell’UE sulla situazione a Gaza.