Il mercato immobiliare residenziale italiano sta affrontando un periodo di calo delle compravendite nel primo trimestre del 2023, con una variazione annua negativa del -10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, la diminuzione delle compravendite è più marcata nelle regioni del Nord Est e del Centro, mentre nelle Isole e nel Sud si riscontra una riduzione più contenuta.
La contrazione degli scambi coinvolge abitazioni di diverse dimensioni: le unità immobiliari di piccole dimensioni registrano una diminuzione del -8%, mentre per quelle di grandi dimensioni si osserva una riduzione del -11,9%.
Inoltre, la percentuale di transazioni effettuate con l’agevolazione “prima casa” è in diminuzione rispetto al trimestre precedente. Allo stesso tempo, la quota degli acquisti di abitazioni finanziati con mutui ipotecari aumenta leggermente, sebbene il numero di immobili in compravendita assistite da un mutuo ipotecario registri una diminuzione del -25,5% rispetto all’anno precedente.
Rispetto allo scorso anno, il capitale di debito contratto dalle persone fisiche per l’acquisto di abitazioni è diminuito di circa 3,5 miliardi di euro.
Le otto principali città italiane mostrano una diminuzione delle compravendite di abitazioni del -10,3% rispetto all’anno precedente, con Firenze che registra la flessione più significativa.
Le previsioni indicano una continuazione delle transazioni in calo, una diminuzione ulteriore dei mutui e una maggiore stabilità nei prezzi.
In queste fasi di debolezza del mercato immobiliare, potrebbe essere vantaggioso aspettare per avere accesso a un’offerta più ampia e migliorata. Tuttavia, per coloro che devono vendere un immobile di valore, la situazione può risultare positiva.
È interessante notare che in Italia la scelta tra l’acquisto e l’affitto di un immobile è equamente divisa, suggerendo che i canoni di locazione attuali non sono così convenienti da rendere l’affitto più allettante dell’acquisto di una casa.