Nelle ultime settimane il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato più volte del cosiddetto “tetto europeo” sul prezzo del gas, ovvero il prezzo massimo che i paesi europei impongono unilateralmente per rafforzare le sanzioni contro la Russia, da cui più di una dipende . . Un terzo delle importazioni di gas in Europa.
Draghi è tornato sull’argomento in maniera piuttosto decisa per confermare la posizione dell’Italia alla luce del vertice Ue previsto per fine maggio, durante il quale i vertici europei discuteranno della questione. In un’intervista a Corriere della SeraE Egli ha detto A questo punto della guerra in Ucraina, l’Europa continua a finanziare la Russia acquistando petrolio e gas a un prezzo che “non ha nulla a che vedere con i valori storici e i costi di produzione”. Secondo il presidente del consiglio, l’Europa deve quindi imporre un “tetto” al prezzo del gas russo con l’obiettivo di inasprire le sanzioni e nel contempo mitigare gli effetti delle stesse sanzioni sui Paesi che le hanno imposte. : In pratica, l’UE dovrebbe decidere unilateralmente di pagare meno per le forniture di gas e imporre la sua decisione alla Russia.
Secondo Draghi, l’Europa dovrebbe affermare il suo potere di mercato e allo stesso tempo iniziare a trovare altri fornitori per ridurre la dipendenza dal gas russo. Mentre i paesi europei hanno ancora bisogno di gas per riscaldare le case e mantenere aperte le attività, la Russia dipende anche dai soldi che arrivano ogni giorno dall’Europa per il gas.
Ai primi di aprile, durante una conferenza stampa, Draghi Egli ha detto Un price cap del gas è “la cosa più logica, ma si può fare solo a livello collettivo. L’Europa ha uno straordinario potere di mercato: è infatti l’unico acquirente con un forte potere di mercato. Tale forte potere di mercato può essere esercitato imponendo un limite di prezzo, che è gratificante ma non costoso come il prezzo attuale.
La posizione del governo italiano è importante perché l’Italia è tra i paesi europei più dipendenti dal gas russo, quindi il sostegno alla proposta di fissare i prezzi del gas non era scontato. L’Italia utilizza molto il gas per la produzione di energia (42% nel 2020), e ne importa quasi la maggior parte (95% nel 2021): una parte significativa, finora, proviene dalla Russia, da cui proviene il 43,3% del gas. Negli ultimi anni, altri paesi da cui l’Italia ha acquistato più gas sono stati Algeria (31 per cento delle importazioni nel 2021), Qatar (9 per cento), Azerbaigian (10 per cento) e Libia (4 per cento).
Un altro Paese che importa grandi quantità di gas dalla Russia è la Germania, il Paese più ricco e influente dell’Unione Europea. Nel 2021 gas russo Piace 55 per cento delle importazioni di gas tedesche: dato che la Germania ha una produzione interna quasi trascurabile, ciò significa che metà di quello consumato in Germania nel 2021 proveniva dalla Russia. E in Germania, il gas naturale gioca un ruolo molto importante: viene utilizzato per produrre circa un quarto dell’energia consumata dal Paese ogni anno.
La Germania ha già annunciato che si opporrà a qualsiasi riduzione delle forniture di gas russo, da cui dipendono gran parte della sua economia. “È chiaro che dobbiamo interrompere tutti i nostri legami economici con la Russia il prima possibile”, Egli ha detto All’inizio di aprile, il ministro dell’Economia tedesco Christian Lindner. Ma il gas non può essere sostituito a breve termine. Faremo più male a noi stessi che ai russi.
Sebbene entrambi dipendano fortemente dalle forniture russe, Italia e Germania hanno posizioni opposte: il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ripetutamente affermato che un arresto immediato delle importazioni russe di gas e petrolio danneggerebbe l’economia dell’UE, mentre Draghi afferma che una guerra prolungata avrebbe implicazioni. Grande per la finanza europea, la crescita e l’occupazione.
Per la Germania tagliare in brevissimo tempo il gas russo, necessario in caso di sanzioni sulle forniture di gas, è praticamente impossibile: il governo dice che lo farà. circa due anni Per trovare fonti di energia alternative, ma ci sono stime più alte di quattro o cinque anni.
Inoltre, molti sostenitori del mondo industriale Loro fanno Fare pressione sul governo per chiedere una limitazione più graduale delle forniture di gas russo. La scorsa settimana, il cancelliere Olaf Schultz ha incontrato i leader di Deutsche Bank, Mercedes-Benz e Siemens che hanno espresso preoccupazione per le potenziali conseguenze dell’interruzione delle forniture di gas dalla Russia.
Il governo italiano, invece, ha già trovato un accordo Per avviare la cosiddetta “diversificazione”: entro il 2024 l’Italia riceverà circa 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno dall’Algeria, contro i 22,6 miliardi di metri cubi importati nel 2021. Dopo un incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente algerino Abdelmadjid Tebbone. Nell’intervista a Corriere della Sera“La diversificazione è possibile e fattibile in un tempo relativamente breve, più breve di quanto potessimo immaginare solo un mese fa”, ha affermato Draghi.