Una donna conoscente di Luigi Ripamonti, attualmente in California, ha recentemente condiviso la sua esperienza con il sistema sanitario americano, sollevando importanti questioni relative all’accessibilità e alla sostenibilità del sistema.
Dopo diversi giorni di malattia del figlio, la donna si è trovata costretta a recarsi in Pronto Soccorso, dove ha ricevuto una fattura di 5.912 dollari. Nonostante l’assicurazione abbia coperto la maggior parte delle spese, la cifra rimane comunque molto alta e ha destato preoccupazione nella donna.
Purtroppo, casi simili non sono rari negli Stati Uniti, dove molte persone si trovano costrette a fare crowdfunding per poter affrontare le spese mediche, soprattutto quando l’assicurazione non copre determinati trattamenti.
Secondo un’analisi del 2021, il 23% degli adulti negli Stati Uniti ha dei debiti medici, mentre il 41% ha debiti legati alle cure mediche, inclusi quelli contratti attraverso carte di credito o verso familiari. È preoccupante notare che la vulnerabilità finanziaria persiste anche tra coloro che sono assicurati, con oltre il 20% che si trova in debito a causa delle spese sanitarie.
È evidente la necessità di stabilire regole equilibrate per supervisionare le società profit come le assicurazioni sanitarie, per garantire una maggiore trasparenza e accessibilità per tutti.
L’importanza dell’universalismo del Servizio Sanitario Nazionale è stata sottolineata, evidenziando il ruolo fondamentale che ciascuno di noi ha nel garantire un sistema sanitario accessibile per tutti. È indispensabile prestare attenzione ai segnali di un sistema sanitario in difficoltà e agire tempestivamente per garantire un accesso equo e sostenibile alle cure per tutti i cittadini.