Il Ministero dei Trasporti ha deciso di ridurre a sole quattro ore lo sciopero del trasporto pubblico previsto per il 15 dicembre. Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha motivato questa decisione affermando che bloccare il Paese per 24 ore sarebbe caotico e inaccettabile. Inizialmente, numerose organizzazioni sindacali avevano indetto uno sciopero che coinvolgeva i lavoratori delle principali aziende di trasporto pubblico per l’intera giornata, ma il ridimensionamento dell’astensione dal lavoro rappresenterà una svolta.
Salvini ha sottolineato il suo rispetto per il diritto di sciopero, ma ha evidenziato che uno sciopero del trasporto pubblico ogni due settimane avrebbe conseguenze pesanti per milioni di persone. Pertanto, la decisione di limitare l’astensione al solo periodo tra le 9:00 e le 13:00 del 15 dicembre mira a garantire una minore interferenza sulla vita quotidiana dei cittadini.
Tuttavia, non tutti i sindacati hanno accettato questa decisione. L’Usb, Unione sindacale di base, ha annunciato che non rispetterà l’ordinanza del Ministero e continuerà lo sciopero per 24 ore. Tuttavia, la disobbedienza non coinvolgerà i lavoratori per evitare loro sanzioni.
La riduzione delle ore di sciopero ha suscitato polemiche già prima della sua attuazione. Infatti, è stata depositata una denuncia presso il Tar del Lazio contro questa decisione del governo. La prima udienza è prevista solo per maggio 2024. I sindacati sostengono che la restrizione delle ore di sciopero non sia ragionevole e che non ci siano gravi pregiudizi per i diritti costituzionali degli utenti del trasporto pubblico locale.
Da aggiungere che l’Usb non è l’unica organizzazione sindacale a presentare un ricorso legale contro il governo. Anche Filt Cgil e Uiltrasporti hanno già impugnato una precedente decisione di precettazione nel settembre scorso. La persistenza di queste controversie legali dimostra l’importanza e la delicatezza della questione degli scioperi nel settore dei trasporti pubblici.