SC chiude i casi contro i marò italiani accusati di aver ucciso pescatori al largo delle coste del Kerala | Ultime notizie dall’India

La Corte Suprema ha chiuso martedì tutti i procedimenti in India contro due marò italiani, accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala nel 2012.

La scorsa settimana la Corte Suprema ha deciso di chiudere tutti i procedimenti in India contro i marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Gironi, dopo essere stati informati del risarcimento RSono stati depositati 10 crore per le famiglie delle vittime nel Registro dell’Alta Corte. Corte di giustizia Indira Banerjee e il giudice M. R Shah ha detto venerdì che è dell’opinione che i soldi del risarcimento dovrebbero essere trasferiti all’Alta Corte del Kerala in modo che l’esborso possa essere adeguatamente monitorato.

L’India ha accusato due marines a bordo della MV Enrica Lexie – una petroliera italiana – di aver ucciso due pescatori indiani che si trovavano a bordo di un peschereccio nella zona economica esclusiva (ZEE) dell’India nel febbraio 2012. Il proprietario del peschereccio ha presentato “St. Anthony”, in cui due pescatori del Kerala sono stati uccisi quando i marines hanno aperto il fuoco su di loro credendo che fossero pirati, è una denuncia contro gli italiani.

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Il centro ha dichiarato alla Corte Suprema nell’aprile di quest’anno che le famiglie dei pescatori indiani uccisi dai marò italiani erano state “adeguatamente” risarcite e chiedevano una rapida chiusura dei procedimenti davanti alla Corte Suprema e un processo penale pendente davanti a un tribunale speciale a Delhi.

L’affidavit di conformità del centro datato 5 gennaio affermava che il governo italiano si era offerto di pagare un totale di R10 crore di danni. Le famiglie dei pescatori morti hanno acconsentito al risarcimento R4 crore in più R2 crore di rupie già pagate dal governo italiano. Anche il proprietario della barca danneggiata ha accettato di ricevere un risarcimento R2 crore.

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Latorre, colpito da un ictus il 31 agosto 2014, è stato rilasciato prima su cauzione e il 12 settembre 2014 la Corte Suprema gli ha permesso di tornare in Italia per quattro mesi dopo i quali è stata prorogata la proroga. Latorre è stato operato al cuore dopo il quale la Suprema Corte gli ha concesso una proroga del suo soggiorno in Italia. Il 28 settembre 2016 la Corte Suprema ha consentito a Latorre di rimanere nel suo Paese fino a quando la questione della giurisdizione non fosse stata decisa dal tribunale arbitrale internazionale.

Anche Jeroni è stato rilasciato su cauzione il 26 maggio 2016, a condizioni e anche autorizzato dalla Corte Suprema a tornare a casa fino alla decisione del caso giudiziario.

(con input di agenzia)

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