Rosetta Cutolo è deceduta, sorella di Raffaele: una donna al comando del clan – Buzznews

Rosetta Cutolo, la figura operativa mafiosa più importante della storia criminale italiana, è stata protagonista di una storia di potere e altruismo. Nonostante non si sia mai considerata un capo, ha svolto un ruolo chiave nel costruire l’impero criminale del suo fratello Raffaele Cutolo, durante il periodo in cui egli era in carcere.

Rosetta, sarta di grande talento, utilizzava la sua abilità per confezionare abiti che venivano poi donati agli affiliati delusi di altri clan, in un gesto di generosità unico nel suo genere.

Raffaele Cutolo, considerato l’”Imperatore” della camorra, ha scontato ben 50 anni in carcere, ad eccezione di brevi periodi di latitanza durante i quali è riuscito ad avere un figlio.

Rosetta Cutolo, dopo l’arresto di Raffaele, è diventata la figura di riferimento dell’organizzazione criminale e ha partecipato attivamente al piano di trasformazione della stessa.

Supportata da Don Giuseppe Romano, considerato la sua guardia del corpo, Rosetta ha svolto compiti di primissimo piano nell’organizzazione, dimostrandosi una donna di grande determinazione e coraggio.

Dopo il sequestro del castello, Rosetta ha vissuto in modo umile, gestendo i nipoti e cercando di impedire loro di assumere incarichi criminali. A sorpresa, ha persino accettato di accogliere la moglie di Raffaele nel castello, nonostante si fossero sposati senza essersi mai incontrati al di fuori del carcere.

Dopo anni di latitanza, Rosetta si è consegnata alla polizia su decisione di Raffaele, per metterla al sicuro. Al suo ritorno a Ottaviano, ha vissuto in una casa modesta e ha permesso l’accesso solo a suo fratello Pasquale, escludendo ogni altro uomo.

Rosetta Cutolo credeva nell’importanza della distribuzione della ricchezza e del welfare come base dell’organizzazione criminale. Ha svolto un ruolo di ufficio collocamento nell’area di Napoli e nelle regioni circostanti. Nonostante la sua avversione per la visibilità e la fama, la sua figura è stata quasi venerata nella società.

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