La Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento proposto dal governo all’articolo 3 del testo costituzionale riguardante il premierato. L’emendamento prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio e introduce il limite di due mandati per il premier eletto.
Inoltre, l’emendamento conferisce al Capo dello Stato la possibilità di revocare i ministri su proposta del premier, eliminando la soglia del 55% dei seggi come premio di maggioranza. Il ministro delle Riforme, Elisabetta Casellati, ha spiegato che il testo è stato modificato in seguito all’ascolto delle opposizioni e dei costituzionalisti.
Casellati ha sottolineato che il governo ha cercato di tener conto delle esigenze dell’opposizione, rinunciando all’elezione diretta del presidente della Repubblica. Tuttavia, il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, ha criticato l’emendamento definendolo una grave forzatura che squilibra i poteri della Repubblica.
De Cristofaro ha sottolineato che il provvedimento indebolisce il Parlamento e riduce il ruolo del Presidente della Repubblica, portando a una sorta di torsione autoritaria. Casellati ha annunciato che il testo dovrebbe essere discusso in commissione entro la fine del mese, prima di essere esaminato in aula.