L’attore Pierfrancesco Favino è al centro dell’attenzione per il suo ruolo nel film “Comandante”, nel quale interpreta il comandante Salvatore Todaro. Il film ha già suscitato dibattiti e critiche da parte di vari schieramenti politici, ma Favino sostiene che ognuno sia libero di crearsi le proprie opinioni.
Il personaggio di Todaro viene descritto come contraddittorio, caratterizzato da una forte spiritualità e una personalità unica. Todaro aveva predetto la sua propria morte e la sua vita era stata segnata da dolore e sofferenza.
Per prepararsi al ruolo, Favino ha avuto accesso alle lettere di Todaro e ha cercato di creare un personaggio in grado di rappresentare la sua dignità e riservatezza. Ha vissuto con i sommergibilisti per immergersi nel loro mondo e comprendere la profonda fratellanza che li lega. Inoltre, ha avuto l’opportunità di sperimentare la vita a bordo di un sottomarino e imparare come gestire le emergenze.
Per adattarsi al personaggio, Favino ha perso ben 9 chili e ha seguito una dieta personalizzata con l’aiuto di una biologa. L’attore ha spiegato che ogni persona deve scoprire cosa funzioni meglio per il proprio corpo.
Durante la sua carriera, Favino ha interpretato una vasta gamma di personaggi diversi e ha dovuto adattarsi fisicamente per ognuno di essi. Ha espresso preoccupazione per il fatto che i film italiani siano spesso trascurati rispetto a quelli stranieri e ha sottolineato l’importanza di raccontare storie italiane con attori italiani.
In un’intervista, Favino ha anche toccato il tema della sessualità e ha raccontato come gli spettacoli teatrali abbiano sempre affrontato il tema dell’omosessualità. Ha rivelato di essere amico di molti attori italiani e di aver rispetto reciproco nel mondo del cinema.
Favino ha deciso di non fare più fiction televisive, poiché ha avvertito una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico e un approccio superficiale nella realizzazione di queste serie.
Il suo ruolo precedente interpretando Giuseppe Pinelli nel film “Romanzo di una strage” gli ha permesso di incontrare la famiglia della vittima, ma ha ritenuto opportuno non entrare in temi troppo privati.
L’attore ha ammesso di considerare Gian Maria Volontè come il suo modello di attore, ritenendolo un artista irraggiungibile.
Infine, Favino ha sottolineato l’importanza di essere un popolo aperto e accogliente, mettendo la vita umana al primo posto. Ha citato l’esempio dei ristoratori di Lampedusa, che hanno continuato a cucinare per i profughi nonostante le controversie politiche sul blocco navale.