Messaggio: Non sopravvalutare l’importanza di Draghi per l’economia italiana

Indipendentemente dal fatto che Mario Draghi abbia ora rassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio italiano, molti commentatori hanno visto il suo destino come l’inizio di una recente tragedia, nazionale ma sempre più europea (“L’Italia ha ancora un disperato bisogno della mano ferma di Draghi”, FT Show, 18 luglio).

Uno dei motivi più citati è che la Banca centrale europea dovrà presto introdurre un cosiddetto “scudo anti-proliferazione” – denominato nell’editoriale la proposta anti-frammentazione.

Questa azione dovrebbe consentire alla BCE di attenersi alla sua politica non convenzionale di controllo delle differenze tra i tassi di interesse nazionali iniziata oltre un decennio fa, quando Draghi era presidente della BCE. L’opinione prevalente è che se Draghi si dimette ora, sorgeranno dubbi sulla volontà di “riformare” il Paese in direzione europeista. Questo risultato potrebbe portare la Germania ei suoi alleati a porre il veto allo “scudo” della Banca Centrale Europea. Di conseguenza, gli spread potrebbero risalire a livelli che porterebbero a una nuova crisi nell’eurozona.

Questa spiegazione, sebbene pervasiva, tende a sopravvalutare l’importanza degli individui nel determinare gli eventi.

Il destino dello “scudo” antiproliferazione dipenderà, infatti, molto di più dallo scontro tra due forze sociali, entrambe adeguatamente rappresentate nella politica italiana ma a un certo punto opposte.

Da un lato c’è chi vuole ripristinare il predominio dei mercati sulla politica e, dall’altro, chi teme le conseguenze dell’instabilità dei mercati liberalizzati sulla stabilità politica generale.

Nonostante Draghi possa essere considerato il campione indiscusso di questo scontro all’interno della politica italiana, il suo destino politico non avrà ripercussioni certe sull’esito finale del conflitto.

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Il compromesso tra libero mercato e stabilità politica è troppo importante per essere influenzato dalle biografie, per quanto famose possano essere.

Emiliano Brancaccio
professore di politica economica
Università Sanyo, Benevento, Italia

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