Il ministro degli Esteri iraniano condanna le atrocità del regime sionista all’ONU
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha definito le atrocità commesse dal regime sionista come la crisi morale e umanitaria più vergognosa della storia. Parlando alla 55a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, ha affermato che l’Iran rispetta i diritti umani e la dignità umana sulla base delle credenze nazionali e islamiche.
Il ministro ha condannato l’uccisione sistematica di esseri umani da parte del regime occupante sionista, sostenuto dagli Stati Uniti e dai loro alleati, e ha chiesto che il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite consideri il regime sionista e i suoi sostenitori responsabili dei crimini contro l’umanità.
Amirabdollahian ha sottolineato che l’impunità degli ufficiali israeliani ha permesso la continuazione e l’escalation dell’occupazione e degli omicidi. Ha quindi richiesto che l’ONU e la Corte penale internazionale prendano seri provvedimenti contro gli autori e i comandanti israeliani responsabili dei crimini contro i palestinesi.
Infine, il ministro ha sottolineato l’importanza di contrastare gli attacchi aerei, marittimi e terrestri per fermare il genocidio perpetrato dal regime occupante. La sua forte presa di posizione ha sollevato l’attenzione internazionale e ha portato all’esigenza di azioni concrete per porre fine alle violazioni dei diritti umani nella regione.