ROMA – Eitan Piran, l’unico sopravvissuto a un incidente in funivia a maggio che ha ucciso 14 persone compresi i suoi genitori, è diventato oggetto di un’aspra disputa per la custodia, dopo che i parenti di suo padre in Italia hanno accusato il nonno materno di essere volato in Israele. Fine settimana senza il loro consenso.
I genitori di Eitan, suo fratello minore e due bisnonni in visita da Israele sono morti il 23 maggio, quando un cavo si è rotto mentre l’auto stava arrivando a destinazione su una vetta che si affaccia sul Lago Maggiore in Piemonte. L’auto sbandò improvvisamente all’indietro prima di sprofondare nel fianco della montagna. L’unico sopravvissuto era Eitan, 6 anni.
Il dramma familiare, che ha preso il controllo dell’Italia e viene mostrato pubblicamente attraverso i media italiani e internazionali, è solo una parte delle ricadute del disastro, che ha colpito una piccola comunità lacustre che ha visto la sua economia decimata durante la pandemia.
Diverse persone, tra cui l’operatore della funivia e il proprietario della società che la gestiva, sono indagate ma non sono state mosse accuse formali nei loro confronti.
Aya Biran, la zia del ragazzo, ha ottenuto l’affidamento del bambino da un tribunale italiano a Torino a maggio, mentre era ancora in ospedale con gravi ferite. Sebbene sia migliorato, ha ancora bisogno di cure mediche, sia fisiche che psicologiche, secondo l’avvocato della signora Piran, Armando Sempari.
Paolo Cevesi, uno degli avvocati, ha affermato che la famiglia dei parenti del bambino di suo padre ha contestato la decisione di affidamento e ad agosto suo nonno, Shmulik Peleg, ha nominato degli avvocati per impugnarla formalmente.
Sempre ad agosto, un tribunale civile ha stabilito che il ragazzo non poteva lasciare l’Italia se non accompagnato dalla signora Piran, secondo Sembari.
Il sig. Sembari ha affermato di non poter commentare come il ragazzo sia stato portato in Israele, a causa delle indagini in corso, ma ha accusato il sig. Peleg di aver approfittato dei suoi diritti di visita per “organizzare un rapimento internazionale di un minore”.
Cevesi ha detto che la zia ha sporto denuncia al pubblico ministero e lunedì Peleg è stato indagato per sequestro di persona, confermando quanto riportato dai media italiani.
Il procuratore generale non ha risposto alle richieste di commento e il signor Peleg non è stato raggiunto per un commento.
Il signor Sembari, l’avvocato della zia, ha detto che Eitan viveva in Italia da quando aveva un anno e aveva la doppia cittadinanza italiana e israeliana. Ha detto che la lingua madre del ragazzo era l’italiano, anche se parlava anche ebraico.
“Siamo molto preoccupati che questo bambino sia stato strappato via da un ambiente familiare, quindi è un secondo trauma dopo quello che ha vissuto a maggio”, ha detto il signor Sembari.
Jonathan Shamir ha contribuito al reportage da Tel Aviv.