L’oro raggiunge un nuovo record storico di 2.265,73 dollari all’oncia, alimentato da diversi fattori che stanno agitando i mercati finanziari internazionali. Secondo gli esperti, tra le cause principali di questo rialzo troviamo le aspettative di tagli ai tassi d’interesse della Federal Reserve, la forte domanda proveniente dalla Cina e le crescenti tensioni geopolitiche.
In particolare, la robusta domanda cinese ha svolto un ruolo chiave nel mantenere i prezzi dell’oro a livelli elevati. La Banca Centrale Cinese ha infatti aumentato le proprie riserve auree negli ultimi 16 mesi, confermando l’interesse del paese per questo prezioso metallo. Alcuni analisti ipotizzano che la corsa verso l’oro sia motivata dai timori legati al debito statunitense e alla possibile gestione attraverso l’inflazione.
Anche le banche centrali di diverse nazioni, tra cui la Banca d’Italia, stanno incrementando le proprie riserve d’oro come risposta all’instabilità economica attuale. L’oro rimane un bene rifugio di prim’ordine in periodi di incertezza geopolitica, con recenti rialzi influenzati anche dai flussi speculativi.
Secondo le previsioni degli esperti, l’oro potrebbe stabilizzarsi intorno ai 2.250 dollari per oncia, a seconda delle decisioni che la Federal Reserve prenderà in merito alla propria politica monetaria. Resta da vedere se questo nuovo record storico sarà mantenuto nel lungo periodo o se si verificheranno fluttuazioni significative nei prossimi mesi.