Lo stop al gas russo incombe sull’economia italiana – EURACTIV.com

Mentre i disaccordi sull’embargo petrolifero russo hanno messo in luce le divisioni dell’UE prima della riunione dei leader del blocco a Bruxelles lunedì, l’industria italiana avverte che i tagli al gas potrebbero essere devastanti per l’economia del paese.

Un rapporto pubblicato sabato da Confindustria delle Industrie Italiane stima che se l’Italia interrompesse gli acquisti di gas russo a giugno, il suo prodotto interno lordo potrebbe subire un calo del 2%.

Secondo il rapporto, la guerra in Ucraina rende complicate le previsioni di crescita per il “secondo trimestre 2022” per l’Italia.

Secondo gli esperti, un possibile blocco delle importazioni di gas naturale dalla Russia potrebbe danneggiare l’economia italiana.

Il Analitica, che utilizzava il consumo mensile di gas per il 2021 come riferimento per i calcoli, prevedeva un calo del 2% del PIL se le importazioni di gas dalla Russia si fossero fermate a giugno, anche se fonti di approvvigionamento alternative sarebbero diventate gradualmente disponibili entro il prossimo inverno sulla base di vari accordi e progetti presentato dall’Italia. Già iniziato.

“Un impatto così forte potrebbe causare significative carenze nei volumi di gas per l’industria e i servizi e un ulteriore aumento dei costi energetici”, aggiunge il rapporto di Confindustria.

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L’Unione europea prevede di accelerare i propri sforzi per porre fine alla dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi. Polonia, Bulgaria e Finlandia hanno già interrotto i loro legami nel gas con la Russia dopo aver rifiutato di pagare Gazprom in rubli.

Tuttavia, poiché la Russia è stata il principale fornitore di energia dell’Italia negli ultimi anni e rappresenta il 40% del fabbisogno del Paese, l’industria italiana è preoccupata per i piani per ridurre l’approvvigionamento energetico dalla Russia.

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Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Roma ha cercato alternative all’energia russa. Ha già rafforzato la sua partnership energetica con l’Algeria firmando accordi per aumentare le esportazioni di GNL e accelerare lo sviluppo dei giacimenti di gas verde e idrogeno dell’Algeria.

Tuttavia, le forniture russe non sono state ancora completamente sostituite.

Se si fermassero le importazioni di gas dalla Russia, “nei 12 mesi tra aprile 2022 e marzo 2023, la carenza di approvvigionamento sarà del 18,4% del consumo italiano”, secondo le previsioni di Confindustria.

Nel frattempo, i diplomatici dell’UE hanno avvertito che la controversia sull’embargo petrolifero russo, attualmente bloccato dall’Ungheria, ha inasprito l’unità dell’UE e ha messo in dubbio qualsiasi ulteriore azione a livello di blocco sul gas del Cremlino.

Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck Raccontare Giornalisti davanti ai leader riuniti a Bruxelles lunedì che l’Unione europea in cambio dell’unità La Russia “cominciava a crollare”.

“Se c’è un tale pasticcio con il petrolio russo, immagina cosa accadrà con la proposta di divieto del gas”, un diplomatico dell’UE Raccontare EURACTIV la scorsa settimana.

[Edited by Sarantis Michaoulopulos and Alice Taylor]

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