ROMA (Reuters) – L’Italia è in trattative con le autorità dell’Unione Europea per ottenere almeno 6 miliardi di euro (6,33 miliardi di dollari) come parte di un cosiddetto piano Ribauillo per svezzarsi completamente dal gas russo e aumentare gli sforzi per rendere più ecologica la sua economia. hanno detto le fonti.
Il governo italiano sta anche cercando più tempo per spendere i quasi 200 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti a basso costo dovuti entro il 2026 dal fondo di ripresa post-Covid dell’Unione europea, hanno detto lunedì a Reuters due funzionari che hanno familiarità con la questione.
Con l’obiettivo di porre fine alla dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi e affrontare la crisi climatica, REPowerEU è finanziato da circa 225 miliardi di euro di prestiti non spesi disponibili nell’ambito del piano di ripresa dell’UE lanciato nel 2021.
Risorse aggiuntive deriverebbero dai fondi per la coesione e dalla vendita delle quote del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) dell’UE, che costringono i produttori, le compagnie energetiche e le compagnie aeree ad acquistare permessi per coprire ogni tonnellata di anidride carbonica che emettono.
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Una fonte ha affermato che l’Italia ritiene di poter ottenere almeno 2,7 miliardi di euro dalle risorse ETS e 3 miliardi di euro dai fondi di coesione.
L’amministrazione del premier Georgia Meloni prevede di completare entro la fine di aprile i colloqui con Bruxelles sulla proposta di Roma di utilizzare i fondi Ue.
Parte del denaro potrebbe essere destinato alla costruzione di un collegamento per portare l’idrogeno che verrà prodotto in Nord Africa verso il Nord Europa.
L’ufficio di Meloni ha dichiarato questo mese di voler utilizzare i soldi anche per trasformare il Paese in un hub energetico per il blocco.
Allo stesso tempo, l’Italia vuole sostituire alcuni dei progetti previsti nel suo piano nazionale per la ripresa che Roma non può completare entro il 2026 con altri compatibili con questa scadenza.
Le fonti hanno affermato che i progetti da rimuovere dal piano non saranno cancellati, ma saranno finanziati con fondi di coesione separati che potranno essere spesi secondo le norme dell’UE entro il 2029.
Una tale soluzione darebbe al governo fino a tre anni in più per completare il suo vasto programma di investimenti senza superare la scadenza del 2026 attualmente prevista per il programma post-pandemia.
L’Italia è in ritardo nell’utilizzare già i recovery fund. Il suo calendario iniziale prevedeva una spesa di oltre 40 miliardi di euro entro il 2022, ma tale stima è stata rivista più volte al ribasso e a dicembre era stata fissata a meno di 20 miliardi di euro.
($ 1 = 0,9479 euro)
Segnalazione di Giuseppe Fonte. Montaggio di Susan Fenton
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