L’India è stata rimossa dalla lista di controllo delle valute del Tesoro degli Stati Uniti. Ecco quando un paese viene inserito in un elenco di controllo valuta

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L’India è stata rimossa dalla lista di controllo delle valute del Tesoro degli Stati Uniti. Controlla i criteri in base ai quali un paese viene inserito in una watch list di valuta

Foto: BCCL

Anche altri paesi rimossi dall’elenco sono Italia, Messico, Thailandia e Vietnam. Nel suo rapporto semestrale al Congresso, il Tesoro ha affermato che i paesi rimossi dall’elenco soddisfano solo uno dei tre criteri per due rapporti consecutivi.

Cina, Giappone, Corea, Germania, Malesia, Singapore e Taiwan fanno invece ancora parte della watch list. Il Tesoro ha affermato che il fallimento della Cina nel dispiegare un intervento sui cambi e la diffusa mancanza di trasparenza sulle caratteristiche chiave del suo meccanismo di cambio lo ha tenuto fuori dai contatti con le principali economie e ha giustificato un attento monitoraggio da parte del Tesoro.

Ecco quando un paese viene inserito in un elenco di controllo valuta:

Esistono tre criteri in base ai quali un paese viene inserito nella Currency Watch List del Tesoro degli Stati Uniti e qualsiasi paese che soddisfa due dei tre punti del Trade Enforcement and Trade Facilitation Act del 2015 viene inserito nell’elenco. Sono i seguenti:

1) Un surplus commerciale bilaterale “significativo” con gli Stati Uniti – almeno 20 miliardi di dollari in 12 mesi.

2) Un’eccedenza materiale nelle partite correnti pari ad almeno il 2 per cento del PIL in un periodo di 12 mesi.

3) Intervento unilaterale “in corso” – quando gli acquisti netti di valuta estera per un totale di almeno il 2 per cento del PIL di un paese in 12 mesi vengono effettuati ripetutamente, in almeno sei mesi su 12.

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‘manipolatore di valuta’

Se un paese soddisfa tutti e tre i criteri, viene classificato come “manipolatore di valuta” dal Tesoro degli Stati Uniti. Una volta nella lista di controllo, l’economia rimarrà lì per almeno due rapporti consecutivi “per aiutare a garantire che qualsiasi miglioramento delle prestazioni rispetto ai benchmark sia permanente e non dovuto a fattori temporanei”.

Va notato che la Svizzera ha nuovamente superato le soglie di tutti e tre i criteri, parametro da classificare come “manipolatore di valuta”. Ma il rapporto non utilizzava il termine e il Tesoro ha confermato che non c’erano prove sufficienti per l’utilizzo dell’etichetta Svizzera.

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