L’India con la maggior parte delle chiusure di Internet per la quarta volta, 85 nella sola J&K: report | Le ultime notizie sull’India

Nuova Delhi: Per il quarto anno consecutivo, l’India è emersa come il paese con il maggior numero di chiusure di Internet per motivi che vanno dal contenimento delle proteste alla prevenzione delle truffe online, secondo un rapporto del think tank di politica tecnologica Access Now.

Dei 106 blocchi, 85 sono stati trovati solo nel Jammu e nel Kashmir.

Nel 2021, le autorità hanno deliberatamente chiuso Internet almeno 182 volte in 34 paesi. L’India è il più grande colpevole al mondo e ha bloccato Internet almeno 106 volte”, afferma il rapporto.

Tuttavia, il rapporto rileva che il numero è inferiore a quello del 2020 – 109. Oltre all’India, altri paesi in cima alla lista includono Myanmar (almeno 15 volte), Sudan e Iran (entrambi almeno cinque volte). Tutto).

I tagli a Internet sono emersi in Jammu e Kashmir, poiché le autorità continuano a imporre interruzioni deliberatamente prolungate a causa di minacce terroristiche transfrontaliere.

C’è stata una tendenza costante nel numero di volte in cui Internet è stato chiuso nel paese, di solito per motivi di ordine pubblico o per motivi di sicurezza, come richiesto dai ministri dell’Interno o dal ministro dell’Interno dell’Unione. Nel 2020, l’India ha registrato il maggior numero di chiusure di Internet con 109 casi su un totale di 155 in tutto il mondo.

Il rapporto afferma inoltre che i governi della regione Asia-Pacifico hanno implementato almeno 129 chiusure di Internet in sette paesi: Afghanistan, Bangladesh, Cina, India, Indonesia, Myanmar e Pakistan.

La commissione parlamentare permanente per le comunicazioni e le tecnologie dell’informazione ha pubblicato una relazione in cui evidenzia l’uso improprio dei tagli a Internet e l’impatto che ciò ha sui diritti e sulle libertà. Tuttavia, non ne condanna del tutto l’uso e non afferma uno dei fatti più importanti riguardo alla chiusura di Internet: non può mai essere giustificato”, aggiunge il rapporto.

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Tenendo conto dei paesi che hanno chiuso Internet durante le proteste, il rapporto ha evidenziato che anche l’India è tra questi paesi. L’India è anche tra gli almeno 18 governi che hanno imposto la chiusura di Internet mobile durante le proteste, anche in un apparente tentativo di reprimere le proteste degli agricoltori su larga scala. L’India ha anche chiuso Internet almeno quattro volte per impedire agli studenti di barare agli esami.

Secondo un rapporto di Top10VPN, un gruppo di ricerca e privacy digitale globale, la chiusura di Internet è costata all’India 2,8 miliardi di dollari, posizionando il paese dell’Asia meridionale in cima alla lista dei 21 paesi che hanno limitato l’accesso dei cittadini a Internet nel 2020.

L’India, il secondo Paese più colpito dalla pandemia di Covid-19 in termini di infezioni confermate totali, rappresenta circa i tre quarti dei 4 miliardi di dollari persi nel mondo a causa delle restrizioni di Internet. Bloomberg ha riferito lo scorso anno che le sue perdite sono più che raddoppiate rispetto al 2019, secondo un rapporto del Digital Privacy and Security Research Group del Regno Unito.

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