Lavoro di salvataggio nell’Eurozona vacante mentre incombono le nuvole economiche – EURACTIV.com

Giovedì (6 ottobre) i ministri delle finanze dell’Eurozona non sono riusciti a nominare un nuovo capo per il massiccio fondo di salvataggio del blocco valutario, lasciando vacante un posto chiave contro la crisi mentre crescono le preoccupazioni sui futuri problemi economici.

Il meccanismo europeo di stabilità con sede in Lussemburgo è stato istituito nel 2012 e ha un potere di prestito di 410 miliardi di euro per aiutare i paesi della zona euro colpiti dalla crisi che hanno perso la fiducia del mercato.

L’attuale amministratore delegato Klaus Regling si dimetterà il 7 ottobre e finora i ministri delle finanze della zona euro non sono riusciti a nominare un sostituto dopo diversi round di votazioni e discussioni negli ultimi mesi.

Mentre la ricerca di un nuovo candidato continua, il vicedirettore generale Christoph Frankel ricoprirà il ruolo di presidente ad interim fino al 31 dicembre, o prima se verrà trovato un altro candidato, si legge in una nota.

“Abbiamo avviato il processo di selezione per un nuovo amministratore delegato con quattro ottimi candidati, ma nessuno di loro è riuscito a raggiungere l’80% massimo dei voti”, ha affermato il ministro delle finanze irlandese Paschal Donohue, a capo dell’Eurogruppo per la finanza dell’Eurozona. Ministri.

Due dei restanti candidati si ritirano

Il processo di nomina è stato ristretto all’ex ministro lussemburghese Pierre Gramigna e al suo ex omologo portoghese Joao Liao, ma entrambi si sono ritirati il ​​mese scorso dopo non aver ottenuto i voti richiesti.

L’Italia indebitata è ampiamente considerata come il paese più vulnerabile a una crisi del debito che richiede un salvataggio del MES e, secondo fonti dell’UE, Roma ha fermamente rifiutato di prestare il suo sostegno a Graminia, il candidato sostenuto da Berlino.

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Il Meccanismo Europeo di Stabilità è tenuto con profondo sospetto in Italia poiché è visto come uno strumento di austerità imposto dalla Germania e da altri paesi del più economico Nord Europa.

I salvataggi da parte della struttura sono accompagnati da rigide condizioni di riforma imposte alla Grecia nel salvataggio del 2015, quando l’allora governo di sinistra ha perso l’accesso ai mercati.

Questa situazione si presenta quando una recessione in Europa sembra altamente probabile con la guerra in Ucraina che aumenta l’inflazione. Arriva anche poche settimane prima che uno scettico primo ministro dell’UE dovrebbe entrare in carica in Italia, mettendo sotto pressione la capacità del governo di indebitarsi sui mercati.

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