Donald Trump, l’ex presidente degli Stati Uniti, ha chiesto il rinvio dei processi in cui è imputato fino alle elezioni presidenziali del 2024. Secondo Trump, i processi attuali sono truccati e rappresentano un’interferenza negli affari democratici del Paese. Ha sostenuto che se i processi si tengono prima delle elezioni, ciò costituirebbe un’ingerenza senza precedenti.
Il magnate è stato incriminato per la quarta volta in soli 5 mesi, stavolta dalla procura di Fulton County, Atlanta. Le accuse che gli vengono mosse riguardano il tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni del 2020, duramente contestati da Trump e dai suoi sostenitori.
Attualmente, due processi sono programmati per l’inizio dell’anno prossimo. Trump ha espresso la sua preoccupazione sul fatto che la loro tenuta prima delle elezioni presidenziali potrebbe influenzare negativamente il risultato elettorale. Ha sostenuto che questo costituirebbe un’interferenza senza precedenti nel Paese.
Nonostante ciò, gli avvocati di Trump stanno combattendo per difendere l’ex presidente nelle aule di giustizia. Alcuni esperti legali affermano che la richiesta di rinvio dei processi potrebbe essere interpretata come un tentativo di procrastinare le decisioni giudiziarie e di mantenere il controllo sulla narrativa politica durante la corsa presidenziale del 2024.
Le elezioni presidenziali del 2024 si preannunciano dunque decisive per il futuro politico di Trump. Nel frattempo, mentre gli avvocati si preparano per i prossimi processi, il magnate continua a sostenere la sua innocenza e a sollevare dubbi sulla legittimità del sistema giudiziario.
La richiesta di rinvio dei processi ha suscitato un acceso dibattito nel Paese, dividendo l’opinione pubblica tra coloro che sostengono Trump e coloro che credono nell’importanza di un sistema di giustizia indipendente. Sarà interessante osservare come si evolverà la vicenda nei prossimi mesi e in che modo influenzerà le elezioni presidenziali del 2024.