La procura italiana sta indagando sulla risposta alla tragedia degli immigrati

ROMA (Reuters) – I pubblici ministeri italiani stanno indagando su come i servizi di emergenza hanno risposto al disastro di un barcone di migranti avvenuto lo scorso fine settimana in cui sono morte decine di persone.

I pm della città calabrese di Crotone hanno chiesto alla Guardia di Finanza di fornire documenti sulle loro azioni prima che la barca con a bordo 150-200 migranti si schiantasse sugli scogli a pochi metri dalla riva domenica scorsa. I media italiani hanno riferito che la stessa richiesta è stata fatta alla guardia costiera.

Non ci sono stati commenti immediati da parte della guardia costiera o dei pubblici ministeri.

Giovedì il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha visitato i sopravvissuti in un ospedale locale e ha distribuito giocattoli ai bambini. Entrò anche nella palestra dove erano deposte le bare delle vittime, chinando il capo mentre rendeva omaggio.

Le autorità locali hanno detto che un altro corpo è stato trovato giovedì, portando il bilancio delle vittime a 68. Sono state identificate 54 vittime: 48 afghani, tre pakistani, un siriano, un tunisino e un palestinese.

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Tra le vittime pakistane c’era l’ex giocatore di hockey nazionale Shahida Raza.

Sono state poste domande

La tragedia ha intensificato il dibattito sull’immigrazione in Europa e in Italia, dove le nuove dure leggi del governo di destra recentemente eletto per gli enti di beneficenza per il salvataggio dei migranti hanno suscitato critiche da parte delle Nazioni Unite e di altri.

Il primo ministro Giorgia Meloni ha invitato i leader europei a fare di più per fermare l’immigrazione clandestina e prevenire ulteriori tragedie in mare.

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Ci sono anche domande sulla risposta alle emergenze.

L’imbarcazione, salpata dalla Turchia, è stata vista per la prima volta sabato scorso a 74 chilometri dalla costa calabrese da un aereo operato dall’agenzia di frontiera dell’UE Frontex.

Frontex ha affermato che la barca stava navigando senza segni di pericolo, ma ha allertato le autorità italiane poiché le sue telecamere termiche hanno indicato che potrebbero esserci diverse persone sottocoperta.

La Guardia di Finanza, responsabile del controllo costiero, ha dichiarato di aver inviato due motovedette, ma di aver interrotto le ricerche dei migranti ed essere tornata in porto a causa delle condizioni meteorologiche.

I media si sono chiesti perché la Guardia Costiera, le cui navi erano meglio equipaggiate per affrontare il mare mosso, non si fosse schierata fino a quando non avesse ricevuto una chiamata di emergenza la mattina successiva.

(Segnalazione su Angelo Amanti a Roma) Scritto da Keith Weir Montaggio di Matthew Lewis

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