Italia: Ministero dell’Economia pubblica regolamento su finanziamenti etici e sostenibili | Hogan Lovells

Il 21 gennaio 2023 il Ministero dell’Economia ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale un regolamento che definisce i requisiti per ottenere lo status di operatore bancario etico e sostenibile. Un’organizzazione che soddisfi questi requisiti beneficerà di agevolazioni fiscali.

Il Ministero dell’Economia ha pubblicato in data 21 gennaio 2023 le nuove norme di attuazione dell’art. Testo Unico Bancario (TUB) sulla Finanza Etica e Sostenibile (“RegolamentoI benefici fiscali matureranno per le imprese che soddisfano i requisiti previsti dal regolamento.

Secondo il regolamento, affinché una banca possa qualificarsi come etica e sostenibile, devono essere soddisfatti tutti i seguenti requisiti:

  • I prestiti dovrebbero essere concessi alle persone giuridiche solo dopo aver valutato positivamente, sulla base di apposite procedure interne, l’impatto sociale e ambientale del prestito e dei soggetti finanziatori, secondo standard di rating etico riconosciuti e riconosciuti a livello internazionale. Prestiti concessi a soggetti che, ad esempio, sono indirettamente coinvolti nella produzione o nello scambio di beni o servizi il cui uso sistematico viola i diritti umani, e che sono stati ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, o gravi violazioni dei diritti delle persone in situazioni di guerra, conflitto o danno particellare relativo all’ambiente o che utilizza, nelle sue attività, energia derivata esclusivamente da fonti non rinnovabili che non si ritiene rispettino tali criteri;
  • La banca interessata rende noti i prestiti alle persone giuridiche, ei criteri utilizzati per la loro erogazione, in un’apposita relazione annuale, che viene pubblicata sul sito, nel rispetto delle norme per la tutela della riservatezza dei dati personali;
  • Almeno il 20% dei finanziamenti deve essere concesso ad imprese sociali, che abbiano le caratteristiche descritte nel regolamento;
  • Utili e residui di gestione, nonché le riserve di utili, comunque denominate, non possono essere distribuiti, neppure indirettamente, a partecipanti al capitale, possessori di strumenti finanziari e azioni e dipendenti. I profitti devono essere reinvestiti nell’attività propria della banca;
  • La struttura di governo societario deve rispettare determinate caratteristiche. Ad esempio, il numero dei soci deve essere superiore a 200 e nessun socio che detenga più del 10 per cento del capitale sociale deve poter in alcun modo esercitare il diritto di voto;
  • In aggiunta alle norme in materia di politiche, premi e incentivi emanati dalla Banca d’Italia, opportune politiche di remunerazione assicurano che il compenso della Banca non sia superiore a cinque volte il compenso medio, da calcolarsi secondo la normativa.
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Le banche che soddisfano tali requisiti beneficeranno di un vantaggio fiscale fino alla possibilità di detrazione fiscale, entro il limite di spesa annuale previsto dall’art. 111-bis comma 3 TUB (attualmente fissato in 1 milione di euro), per un importo corrispondente 75% degli importi destinati Ad incremento del patrimonio netto, ovvero a riserva statutaria o a riserva speciale non distribuibile, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio.

prossimi passi

L’attuazione del regolamento, insieme alle relative esenzioni fiscali, rappresenta un grande incentivo per gli istituti bancari a ridurre il proprio impatto sociale e ambientale conducendo operazioni più etiche e sostenibili.

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